«La famiglia Pulcinella è dappertutto intorno a noi, ma i suoi numerosissimi membri vivono sotto altri nomi e cognomi». Con queste parole Paola Ossorio nelle note di regia dello spettacolo Pulcinella e compagnia bella pare riassumere il senso dell'intera messa in scena: il celarsi da parte delle persone sotto maschere comportamentali poiché timorose del mondo confuso in cui, fin dalla nascita, vengono catapultate. La maschera napoletana, in questo senso, ben si presta alla drammaturgia considerando il fatto che tra le tante letture della figura di Pulcinella esiste quella per cui egli nasconde sotto il suo buon umore un'indole malinconica. La malinconia nascosta dalla maschera si trasforma però in papà Pulcinella e figlio Pulcinella (interpretati da Giovanni e Matteo Mauriello) in insicurezza di cui diviene schermo e protezione verso la realtà circostante. Tuttavia, come i due protagonisti nascondo il loro vero essere dietro una maschera, così anche il resto del mondo si traveste di maschere per paura di soccombere al giudizio altrui; e tale presa di coscienza è la chiave di volta per risolvere e superare le inerzie e poter mostrarsi senza aver bisogno di orpelli comportamentali fittizi.
Fattore importante dello spettacolo, oltre i dialoghi, sono inoltre le musiche, rielaborate dal repertorio napoletano da Germano Mazzocchetti, che fungono da sfondo alla recitazione - in linea con la figura di Pulcinella in quanto macchiettisticamente comica - e conferiscono spessore psicologico ai personaggi rappresentando introspettivamente i loro rapporti con il mondo, un mondo fatto di tante sfumature in cui, però, riprendendo una metafora presente nello spettacolo, ognuno è una "maruzzella" che si ripara sotto la sua casa-conchiglia per paura di essere attaccata.
Prosa
PULCINELLA E COMPAGNIA BELLA
«La famiglia Pulcine…
Visto il
13-03-2016
al
Nuovo Teatro Sancarluccio
di Napoli
(NA)