Prosa
RICCARDO III

Lo spettacolo di chiusura …


	Lo spettacolo di chiusura …

Lo spettacolo di chiusura della stagione estiva 2011 del Silvano Toti Globe Theatre, debutta il 2 Settembre per la regia di Marco Carniti e porta in scena un Riccardo III che si presenta sul palco ingabbiato in una struttura metallica, come spesso nello svolgimento della storia vedremo i personaggi destinati ad essere uccisi, ingabbiati o legati su tavole, che scorrono lungo la passerella posta al centro della scarna scenografia, simbolicamente succubi del loro destino. E gli attori si muovono sempre spaventosamente in bilico di quella passerella, quasi a preannunciare la precarietà delle loro esistenze.

David Barittoni e Giacomo De Caterini optano per un accompagnamento musicale elettro-rock di forte impatto, fin dalle prime scene in cui Riccardo, che dentro il suo animo ha una guerra perpetua, si lamenta del fiacco tempo di pace che sta attraversando il regno. È Maurizio Donadoni a prestare abilmente i sentimenti, il volto, il corpo e la voce al Duca di Gloucester e lo fa ansimando spesso, per mostrarci il tormento e l’affanno del protagonista, forse fin troppo amplificati dal microfono che porta.
Ma sono ben pochi i rimproveri che si  possono rivolgere a questa compagnia, formata da un cast eccezionale che trasporta fedelmente la poesia ed il pensiero Shakespeariano, sempre profondo indagatore dell’animo umano e dei vizi del proprio tempo, in una rappresentazione integrale di questo testo, che certo, essendo proprio uno dei più lunghi dell’autore inglese, mette a dura prova l’attenzione dello spettatore, nel ripetersi inevitabile e quasi monotono di crimini, lutti, lamenti e maledizioni.

Le quattro regine a confronto, Lady Anna, Elisabetta moglie di Re Edoardo, Margherita d’Anjou bandita dal regno e considerata ormai una strega pazza e la Duchessa di York, sono personaggi prima contrapposti, poi isolati, ciascuno nel proprio dolore, in fine accomunati dal senso del fallimento; tutte sono magnificamente caratterizzate dalle rispettive interpreti, sebbene sembri spiccare, forse proprio perché fuori dagli schemi, una Margherita / Melania Giglio davvero efficace anche se un po’ troppo caricaturale.

Grazie alla direzione attenta di Carniti che mantiene intatto l’equilibrio tra le scene, si notano anche personaggi che compaiono brevemente, come ad esempio i due sicari mandati da Riccardo ad uccidere il fratello Giorgio, tramite i quali Shakespeare non manca di fornire ancora un esempio di quell’umanità corrotta in cui Riccardo stesso si riflette.
 

Visto il 02-09-2011