Musica
SATIE ET SES AMIS

Gli amici di Satie

Gli amici di Satie

Erik Satie (1866 -1925) ricopre nella storia della musica una posizione particolare, non è ricordato tanto per le sue opere, quanto per la sua eccentricità e per la sua capacità di anticipare mode e costumi. Nella sua produzione si mescolano musica, poesia, ironia, humour, dissacrazione. Libero dalle pastoie della forma e dell’accademia ma completamente padrone della cultura e della tecnica musicale, cercò di interpretare le istanze estetiche della sua epoca con sorprendenti contaminazioni con le più diverse forme espressive. La sua opera spesso consiste in miniature musicali che contrappuntano filastrocche infantili, calembour irriverenti e brevi e assurdi testi poetici. Dadaismo, futurismo e surrealismo sono stati certamente anticipati dalle sue intuizioni, ma anche le più recenti espressioni di musica “concreta” , esperienza acustica della vita quotidiana ironicamente divulgata dall’opera di John Cage, vedono nella sua opera un preludio geniale. Antonio Ballista, Lorna Windsor e i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino hanno offerto al pubblico della Istituzione Universitaria dei Concerti della Sapienza questa serata dal titolo Satie et ses amis.

La prima parte del concerto è tutta dedicata alla musica di Satie, efficacemente introdotta da un ironico ed efficacissimo Antonio Ballista che, insieme alla risaputa arte pianistica, esibisce una disinvoltura da dicitore derivata dal brillante sodalizio con Paolo Poli nelle Soirées Satie. Il primo brano è stato la 1ére Gymnopédie, famosa e abusata, seguita da Embryon d’Edriophthalma, dove si fa il verso a Chopin. Poi seguono, tra l’altro, alcune canzoni da café-concert magnificamente cantate da Lorna Wilson che esibisce inoltre una ironica ed efficace presenza scenica. La seconda parte della serata è dedicata a brani di “amici” di Satie, suoi contemporanei che hanno condiviso con lui un tratto di storia nella stessa città, la Parigi di inizio secolo. Son state eseguite musiche di Poulenc, Stravinskij, Debussy, Milhaud e Ibert. Qui la piccola orchestra dei Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, con Antonio Ballista direttore e di nuovo la partecipazione della splendida voce di Lorna Windsor, ha contaminato il folto pubblico dell’Aula Magna con la joie de vivre de la Belle époque con un crescendo di partecipazione che ha avuto come culmine il famoso valzer di Poulenc Les chemins de l’amour e lo spumeggiante Divertissement di Jacques Ibert.

Visto il 16-02-2016