Danza
SERATA FORSYTHE

Civitanova Marche (MC), teatr…

Civitanova Marche (MC), teatr…
Civitanova Marche (MC), teatro Rossini, “Serata Forsythe”, Balletto Kirov del teatro Mariiskij di San Pietroburgo IN FUGA DALLA VITA Atleticità, calzamaglie e spazi vuoti: William Forsythe ha ripreso, aggiornato e riplasmato il patrimonio del balletto classico con uno stile inimitabile messo a punto negli anni Ottanta, in cui era già a Francoforte, uno stile in cui convivono in armonia i codici del balletto classico e le novità della danza contemporanea, il rigore di una visione geometrica e l'impatto di un pensiero attento alle inquietudini della modernità. Questo è evidente soprattutto nella prima e nell'ultima coreografia proposte a Civitanova: “Steptext” e “In the middle, somewhat elevated”. Steptext (1984) si apre nel silenzio con pose che ricordano le statue di atleti dell'antichità classica, poi la musica di Bach erompe all'improvviso, in sussulti che esaltano la gestualità: i quattro ballerini corrono, si incontrano, si scontrano, si cercano, si evitano, si lasciano. In fuga dalla vita. A volte due rimangono sullo sfondo, ad osservare il muoversi degli altri due. Sui tre uomini emerge per fisicità e bravura Ekaterina Kondaurova, magrissima ed alta, metafisica. In the middle (1988) è un ensamble che coinvolge tutta la compagnia, molto più complesso nelle dinamiche e nelle interazioni, un'energica composizione sulle punte. Anche qui emerge la figura della Kondaurova, con quell'aria di una dea capitata per caso sulla terra, flessuosa come un giunco, magnetica come un gatto. Negli anni Novanta Forsythe sperimenta allestimenti di maggiore impegno tecnologico, avvicinandosi ad altre ricerche contemporanee, conferendo alle sue opere un maggiore respiro scenico, progredendo in un percorso di ricerca in cui non si rassegna ad imbavagliare la propria ricerca nella ripetizione, come ha mostrato nello stupefacente “Heterotopia” presentato pochi giorni fa a Montpellier e centrato sull'incomunicabilità. In programma al Rossini anche due lavori del 1996. “Approximate sonata” continua il sodalizio artistico con l'inseparabile Thom Willems; una serie di pas de deux sulla luce che si alza e si abbassa contro il fondale bianco, come cali di tensione nella corrente, a cui si oppongono le coppie, che cali di tensione non hanno. Particolarmente affascinante il finale: il sipario scende sulla stessa nota ripetuta, lei balla, lui seduto la osserva, dopo che hanno provato, parlato, improvvisato. “The vertiginous thrill of exactitude” è l'aggiornamento ironico ed ipercinetico della danza classica, a cominciare dai costumi, con la schiena nuda ed i tutù rigidi come dischi volanti. I ballerini del Kirov sono impeccabili nella tecnica, perfetti, rigorosi e morbidi nel gesto, potenti ed eleganti nel passo, capaci di captare l'attenzione nonostante le coreografie non abbiano andamento narrativo. Teatro con alcuni posti vuoti, pubblico plaudente (anche durante le esecuzioni): peccato i due intervalli, inutili ed eccessivamente lunghi, che hanno spezzato l'atmosfera e l'incanto della serata inaugurale. Infatti il Kirov ha aperto il cartellone 2008 di CivitanovaDanza, che prosegue con “La Sylphide” di Bournonville eseguita da Maggiodanza (12 luglio), una nuova creazione di Simona Bertozzi (16 luglio), Hofesh Shechter Company (22 luglio), il gala “Italians dance it better” (27 luglio), la Compagnia La Baraka – Abou Lagraa (3 agosto), “The best of Momix” (5 e 6 agosto) per chiudere il 10 agosto in piazza con la taranta del Gruppo Popolare di Antonio Castrignanò. Visto a Civitanova Marche (MC), teatro Rossini, il 09 luglio 2008 FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al Rossini di Civitanova Marche (MC)