Villa Dolorosa della drammaturga tedesca Rebekka Kricheldorf racconta con divertita e divertente ironia del compleanno di Irina, una delle giovani sorelle di una famiglia alto borghese che impariamo a conoscere man mano che il testo si dipana e che la vede opporsi alla sorella insegnante, al fratello libertino a un'altra sorella sposata ma che subisce il fascino di un amico di fratello, anche lui sposato, con una donna dalle manie suicide.
Un testo dai dialoghi svelti, arguti, sottili, che irridono alle relazioni borghesi della famiglia (i genitori morti in un incidente) e alle relazioni familiari che fagocita quelle amicali mai davvero considerate all'altezza.
La resa drammaturgica deve molto alla mise en espace di Fabrizio Arcuri dell'Accademia degli artefatti che dirige il nutrito gruppo di giovani attori e attrici lasciando che tra gli interstizi delle maglie solo apparentemente più larghe di una messinscena dove la memorizzazione del testo non è completa e richiede e permette la lettura del copione, la divertita estemporaneità dell'attore e dell'attrice che, alle difficoltà di vivere del propri personaggio, aggiungono e sovrappongono un po' delle difficoltà dell'interprete a raggiungere il personaggio dalla verve drammaturgica di un testo che vede nella felicità delle battute il motivo di maggior interesse che altrimenti non esce dall'orizzonte angusto delle classiche e un po' trite problematiche della famiglia borghese in crisi dove tutto si risolve nell'attrazione sessuale e nel sesso consumato anche al di fuori del matrimonio.
La messinscena è sostenuta da una grazia nel dirigere - e convincere attori e attrici a lasciarsi dirigere - che è una delle cifre stilistiche di Arcuri che sa entusiasmarsi ed entusiasmare ogni volta con rinnovata e sincera energia che solo chi si diverte riesce a provare, divertendo, anche, tanto, il pubblico che applaude entusiasta, anche l'autrice presente in platea.
Accademia degli artefatti
Villa Dolorosa
di Rebekka Kricheldorf (D)
traduzione di Alessandra Griffoni
mise en espace a cura di Fabrizio Arcuri / Accademia degli artefattii
con Caterina Acampora, Chiara Giorgetti, Davide Grillo, Anna Mallamaci, Valentina Morini, Tommaso Spinelli, Mario Zaza
assistente alla regia Francesca Zerilli
saranno presentati degli estratti del testo
si ringraziano il Centro Internazionale la Cometa, per la composizione del cast delle due mise en espace e teatroinscatola, per la disponibilità delle sale prove.
www.fabulamundieurope.eu
C'è una frase del testo di presentazione di In società Divertimento di Federica Santoro / Fattore K da cui si può partire per parlare di questo spettacolo.
È come l’Arte che in fondo non è arte là dove è utile: essa è se non nell’incanto o nell’irritazione di chi è lì.
Presa alla lettera questa definizione dell'arte, riferita al teatro, cancellerebbe dall'arte tutta la tragedia attica greca che invece una funzione sociale squisitamente utile l'aveva, così come è utile, almeno così crede chi scrive, il teatro quando serve come specchio alla natura come ricordava il Bardo.
Dinanzi questa proclamazione della non utilità come estetica teatrale (o dell'arte) si rimane confusi e perplessi proprio come dinanzi questa messinscena della quale sfugge completamente l'urgenza narrativa, il perchè, cioè, la sua autrice, regista e interprete, chiama un pubblico per vedere all'opera tre personaggi. due sviluppati larvatamente e il terzo in maniera ipertrofica.
Un fratello che comunica suonando uno strumento musicale e che compare in scena solo quando la sorella non c'è (e viceversa) un altro personaggio maschile che comunica anch'egli tramite uno strumento musicale e la protagonista femminile ecolalica e autoreferenziale.
Come divertissement o boutade lo spettacolo potrebbe ancora avere senso in tempi brevissimi, quindici venti minuti al massimo, sufficienti per presentare e sviluppare i tre personaggi e le loro dinamiche interrelazionali, ma che espansi nell'arco dei cinquanta minuti di durata sfiora la scortesia per il pubblico, affaticandolo oltre il dovuto, soprattutto nell'ambito di un festival di teatro dove ogni sera si è chiamati a visioni plurime di tanti spettacoli diversi.
Federica Santoro / Fattore K
In societa’
Divertimento
scritto e diretto da Federica Santoro
in collaborazione con Luca Tilli (violoncello) e Sebi Tramontana (trombone)
prodotto da Fattore K
La Sorella - Federica Santoro
Il Fratello – Sebi Tramontana
Lui – Luca Tilli
Una danza senza coreografia quella proposta da Claudia Catarzi, nel silenzio dell'assenza di musiche dove la parola o il rumore di sottofondo costituiscono il coté naturale di un movimento che si vuole più traccia di una esistenza profonda che gesto organizzato a partire da una partitura sonora.
Spiazzante, intenso fin troppo umana, la danza che Catarzi offre al suo pubblico in uno spazio angusto, stretto e lungo, nel quale sviluppa un movimento in profondità che parte dal fondo per venire verso la platea in-contro al pubblico e poi ricominciare il suo percorso, una danza che
in sé di esplicito non ha niente. Solo alla fine, guardando
indietro, riconosco la mia esperienza.
Claudia Catarzi
Qui, ora
di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu
con il sostegno di Inteatro/ Polverigi, Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Centro Artistico il Grattacielo
vincitore del premio “Emergenze!/ Fabbrica Europa 2013” e del concorso “Corto in Danza 2013”