Un palco zeppo di tecnologia che con i decibel "alle stelle" contrasta in modo eccessivo con la promessa ricerca di una spiritualità interiore del principe Siddharta.
Bravissimo Giorgio Adamo : con una voce armoniosa ed imperiosa scorre con agilità sul pentagramma dello spartito musicale creato da Fabio Codega e Isabella Biffi con la collaborazione di Beppe Carletti de “I Nomadi” per ricreare i suoni dell'India antica.
Tanta "sbandierata" spiritualità, una continua istigazione all'essere buoni per rendere migliore il mondo lanciata tramite effetti sonori e ritmi da "discoteca sotto le stell ". Risultati emozionali? Non lo so, non entro nel merito. Torniamo invece allo spettacolo, perchè in sintesi di questo si tratta. Bellissimi i costumi, buone le luci, ancora da migliorare il fonico quando lo spettacolo è all'aperto.
Di buon livello il balletto acrobatico, non tutte le voci però tengono le note come quelle di Giorgio Adamo (il principe) e Michelangelo Nari (Govinda l'amico fraterno). Ottima la regia, ritmi scenici precisi ma alcuni quadri del primo atto potrebbero essere "snelliti" riducendo un pò il tempo complessivo dello spettacolo.
Al termine mi chiedo: mi sento più buono e/o più paziente? Non ve lo dico: di certo però soddisfatto semplicemente per una bella serata di musica, canto e ballo.