Prosa
SLUM

Parole e musica per l’Africa,…

Parole e musica per l’Africa,…
Parole e musica per l’Africa, un continente che spesso viene identificato lontano da noi, mentre invece si intreccia con le nostre radici, si inserisce nei nostri ritmi e nei nostri pensieri e ci fa intravedere origini ed orizzonti comuni. Slum è stato presentato in anteprima la scorsa estate al Mittelfest di Moni Ovadia ed è una drammaturgia non propriamente teatrale, ma letteraria. Si parla di migrazione e allo stesso tempo di immigrazione. Sulla scena c’è una zattera, instabile e tormentata come la realtà che costringe alla fuga. Al centro una donna in viaggio, Myrna. Le “slum” sono le bidonville sorte ai margini delle città africane, non-luoghi, dove la vita non ha valore. Dove la povertà è reale, così come il dramma dell’aids. Dove manca l’energia elettrica, l’igiene, mancano i diritti. E la condizione umana può diventare insopportabile. Così si cerca la fuga, l’abbandono della terra madre. Il continente così vicino a noi e così dimenticato per i suoi drammi è portato in scena, con le tradizioni che sopravvivono e la vita prepotente e vigorosa. Milvia Marigliano è l’intensa protagonista dello spettacolo, interprete e allo stesso tempo regista dello spettacolo. Le parole del poeta-politico, Pierfrancesco Majorino, si alterneranno agli appunti di viaggio dell'antropologa Marjorie Shostak e a brani di fiabe africane anonime. Le musiche originali sono eseguite dal vivo dal Parto delle Nuvole Pesanti che suona, canta, recita una musica pop−tribale in napoletano e in calabrese. Il quartetto, composto da Amerigo Sirianni, Mimmo Crudo, Salvatore De Siena e Mirco Menna , è impegnato per la prima volta anche sul palco, come parte attiva della pièce. Lo spettacolo è prodotto nel “progetto Slum” dal Cosv di Milano ed è accompagnato da una doppia esposizione di statue caratteristiche dello Zimbawe, che si possono apprezzare sia sul palcoscenico, durante la rappresentazione, che negli spazi espositivi del Mil. La riflessione che propone Slum non è stereotipata e lo spettacolo merita di essere visto anche per quello che non viene detto, per i silenzi che valgono più delle complesse riflessioni. Spazio Mil, Sesto San Giovanni, 16 ottobre 2007
Visto il
al Spazio Mil di Sesto San Giovanni (MI)