Happy Days diventa musical. Da Garry Marshall, autore e regista di commedie per il grande schermo e da un nutrito gruppo di professionisti americani le Vicende diFonzie, Ralph, Pozie e gli altri rivivono sulla scena.E in Italia ci pensa Saverio Marconi a dare voce e volto ai personaggi. Partendo da Riccardo Simone Berdini, lo stesso che interpreta Danny Zucco nell'ultima trasposizione di Grease, che ringiovanisce abbastanza il caro Arthur Fonzarelli e mantiene un alone di mistero e tristezza attorno al carismatico protagonista.
Il gruppo artistico è affiatato e ben adatto a sostenere i ritmi della storia e dei pezzi rock&roll che la intervallano, anche se tra questi ultimi non vi è - fatta eccezione per il brano che da il titolo alla pièce- una canzone che resti immediatamente in mente da diventare pezzo identificativo e spesso, in particolare nella seconda parte, le traduzioni italiane risultano forzate ed esageratamente melodrammatiche.
Unica pecca del cast è, probabilmente, la scelta dell'ottima performer Floriana Monici ( che interpreta Finky Tuscadero, ex fiamma di Fonzie), in questo caso risultante slegata dal resto dei personaggi, e per l'età evidentemente maggiore di quella degli altri e di Berdini, e per il personaggio che ricalca a tratti la Rizzo di Grease ma risulta poco incisivo.
Che fossero giorni felici, colorati e spensierati, almeno per i teenager, non vi sono dubbi, quello che lascia alquanto perplessi seguendo l'ultimo spettacolo della Compagnia della Rancia, è il reiterarsi di riferimenti visivi e musicali al più celebre Grease, divenuto, al cinema come a teatro, simbolo degli anni cinquanta made in USA. Anche i brani musicali, e questo è da imputare alla versione originale, rimandano direttamente ai riff e alle strofe di Barry Gibb e tolgono originalità ad uno spettacolo che, invece, avrebbe potuto puntare su una maggiore originalità.