Sarà stata l’atmosfera magica suggerita dal palcoscenico del Piermarini, il fatto che gli allievi della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala ci mancassero da anni perché quasi tutte le loro recenti esibizioni hanno avuto come location il Teatro Strehler. Fatto sta che le due serate di spettacolo andate in scena nei giorni scorsi in uno dei templi della danza internazionale, la prima in beneficenza la seconda in abbonamento, sono state un esempio di vera arte della danza. Perché questi giovani allievi della Accademia scaligera diretta da Frederic Olivieri insieme al vice direttore Maurizio Vanadia, marito della più celebre Marina Berlusconi, hanno dimostrato come la passione per un' arte, quella dedicata a Tersicore, se fatta con impegno, dedizione e sacrificio, possa servire a far realizzare nella vita questi giovani angeli della danza, offrendo loro la possibilità di avere magari un domani una lavoro che piace loro e che avrebbero scelto di fare.
Felici, apparentemente privi di stanchezza nonostante le ore estenuanti di prova, pieni di energia si librano nell’aria con scioltezza di movimento, saltano piroettano, disegnano impossibili traiettorie nello spazio. La fatica e il sudore per loro non è un problema è la gioia di danzare arriva diretta a colpire il cuore dello spettatore. Un livello molto alto quello raggiunto da i giovani allievi, soprattutto i più “anziani” a partire dal sesto all’ottavo anno, impegnati in un programma difficile come l’esecuzione de Les Sylphides, coreografia di Fokine ripresa da Leonid Nikonov e Tatiana Nikonova su musiche di Chopin e della spumeggiante coreografia Who cares? di Gorge Balanchine ripresa da Patrizia Neary che con Balanchine aveva proprio lavorato. La padronanza tecnica ed espressiva dei giovani interpreti è stata così convincente da far dimenticare al pubblico di assistere ad uno spettacolo di non professionisti.
Il livello degli allievi della Scuola di Ballo è veramente cresciuto e dimostra come l’Accademia della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala continui a dare negli anni una formazione di “eccellenza”, pur nel desolante panorama della danza nazionale.
Tra le chicche della serata la presentazione di una celebre coreografia che Maurice Bejart ovvero la Luna su musiche di Maurice Bejart, che fu uno dei cavalli di battaglia dell’etoile Luciana Savignano e che per l’occasione è stato reinterpretato da una giovane e promettente allieva degli ultimi anni. Grande commozione nel vedere poi la ormai tradizionale coreografia di presentazione della scuola intitolata appunto Presentation su musiche di Johann Sebastian Bach, che il maestro e direttore della scuola Frederic Olivieri ripete ormai da anni in occasione delle varie esibizioni della Scuola, riadattandola su misura e rielaborando passi appositamente creati per i giovani talenti che si avvicendano negli anni nella celebre accademia scaligera.