Musica
SUN ROOMS

Jason Adasiewicz Sun Room

Jason Adasiewicz Sun Room

Nel ricco programma autunnale del  Torrione Jazz club, sempre puntuale e preciso nelle proposte musicali,  il 7/12 si è esibito il vibrafonista Jason Adasiewicz con il suo trio Sun Room, un progetto di classico trio jazz dove come protagonista al posto del pianoforte  c’è il vibrafono, in passato portato in primo piano nel jazz come strumento solista soprattutto da Lionel Hampton e  Gary Burton, ma poi un po’ dimenticato, e che nelle mani del musicista americano cambia completamente  sonorità. Inserito in pieno nella fervente scena jazz avanguardistica di Chicago, Adasiewicz col suo stile irruento,  volutamente aggressivo, sempre in bilico tra sonorità distorte e maestria tecnica , riesce a rinnovare il suono del vibrafono portandolo all’estremo della risonanza grazie all’energia percussiva con cui viene utilizzato, forse grazie anche al suo passato di batterista. Adasiewicz è ormai uno dei nomi di punta del nuovo jazz statunitense, sempre in crescita  grazie anche alle collaborazioni con i migliori nomi della scena di Chicago tra cui soprattutto Rob Mazurek, o alle sperimentazioni con Peter Brotzmann. Il suo piglio compositivo parte da citazioni e strutture classiche del trio jazz, da Dolphy a Ellington e Sun Ra, per arrivare a territori  estremi tra noise, rock e sonorità contemporanee.
Dal vivo Adasiewicz offre il meglio di se stesso, libero di potere scatenare fino al proprio limite fisico la sua espressività musicale: il modo in cui si muove, quasi forsennato e caotico, per estrarre dal suo strumento il più possibile,  è uno spettacolo in più che va oltre al piano strettamente musicale. Lui stesso ha dichiarato che deve colpire le barre di alluminio il più forte possibile per farle risuonare al limite della distorsione, e questa fisicità fa parte del gioco. In tutto questo la sezione ritmica è parte integrante ed indispensabile, con il fidato Mike Reed alla batteria, suo compagno di viaggio fin dagli inizi, che quasi in contrappunto con il leader, ha un drumming molto composto, raffinato ed essenziale. Per completare il trio al contrabbasso in questi anni si sono alternati negli anni diversi musicisti, e nell’occasione del concerto al Torrione  abbiamo potuto godere dello stile secco ed energico del norvegese Ingebrigt Håker Flaten, uno dei più interessanti bassisti della scena avanguardistica europea , in “esilio” temporaneo ad Austin, Texas, come viene presentato dallo stesso Adasiewicz. Il concerto  è stato sempre sul filo del ritmo e giocato più di forza che di raffinatezza , sostenuto  soprattutto dagli assoli e dalle improvvisazioni,  pochi i momenti più raccolti e discreti,  per cui è risultato a tratti un po’ monocorde.  E’ mancata la parte forse più creativa che Adasiewicz sa offrire,  unico limite  di una  serata che comunque ha offerto un musicista originale e al di fuori degli schemi.

Visto il 07-12-2013
al Torrione San Giovanni di Ferrara (FE)