Già presentato in una prima versione nel 2005, Tant que nous sommes vivants, di Christian Boltanski, lo scenografo Jean Kalman e il compositore Franck Krawczyk, è un’opera itinerante, al contempo performance di musica, luci e sculture. Questa installazione teatrale dall’atmosfera gotica e decadente riempie il teatro Valli nella sua interezza, dalle quinte ai palchi, dai foyer ai corridoi, allo scalone. Nella penombra accentuata dalla nebbia diffusa in ogni ambiente, si stagliano le note di un oboe, di un flauto, di un clarinetto, di un corno, di un tamburo. Sedute in pose statuarie, dame nerovestite e velate indicano con fissità un possibile percorso, mentre nell’atrio bambine dal volto mascherato con allegorici animali spargono il suolo di petali neri e invitano all’ingresso con uno scampanellio argentino. Sedie sospese nella nebbia fluttuano sul palcoscenico mentre un coro canta una nenia dal palco reale. In cima allo scalone due figure maschili, quali statue accoglienti, lasciano cadere petali neri su chi sale al piano superiore, dove un fisarmonicista suona la sua languida melodia sommessamente e nella sala a fianco un allegorico pubblico assiste ad un’ipotetica recita, due maschere giocano a palla ed altre mantengono ricoperto di fiori vivaci il pavimento. Tutto si avvicenda in un ciclo di quaranta minuti. L’andamento ciclico di questa installazione è sottolineato dal passaggio di una banda, quasi processione, che percorre dall’alto in basso il teatro, sospeso tra sogno e realtà. Il pubblico, itinerante e libero di spaziare ovunque e di scegliere a quale quadro dare più spazio, è coprotagonista di questa performance sempre diversa e sempre uguale, che si sviluppa in 120 minuti. E’ una grande occasione, la possibilità di essere al contempo spettatori e protagonisti, parte attiva di una creazione vivente di arte contemporanea.
Prosa
TANT QUE NOUS SOMMES VIVANTS
Già presentato in u…
Visto il
27-10-2012
al
Municipale Romolo Valli
di Reggio Emilia
(RE)