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TEATRI DI VETRO 6 PRIMA SERATA

Un ritorno tanto atteso: Teatri di Vetro 6

Un ritorno tanto atteso: Teatri di Vetro 6

SONNO

Criptico, sontuoso, elegante, ben eseguito, molti sono gli aggettivi per uno spettacolo che coniuga visivamente il mondo iconico di Goya con quello visionario del Macbeth di Shakespeare come si legge nelle note di regia.

Una drammaturgia ambiziosa che indaga il dualismo (aristotelico) dei concetti oppositori umano - animale, (mondo dei) vivi - (mondo dei) morti, veglia - sonno,   natura - cultura, in continui riferimenti e slittamenti semantici che si innestano direttamente nel flegma del pubblico secondo la teoria umorale di Ippocrate.

Uno spettacolo che non fa sconti a chi è disposto a guardarlo e a lasciarsene sedurre, che promette di irretirti e di perderti anche se non ti conduce davvero da nessuna parte e ti lascia solo smarrito e confuso ma con gli occhi la mente e il cuore pieni di immagini e di enigmi.

Di più non vogliamo dire.


Un inizio lussuoso per questa sesta edizione di Teatri di vetro.


SONNO

cura della visione e regia Vincenzo Schino

con Emiliano Austeri, Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti, Fabio Venturelli

pittura Pierluca Cetera

dramaturg Letizia Buoso

cura del movimento Marta Bichisao

scenografia Emiliano Austeri, Vincenzo Schino

suono Gennaro Mele

fonica Giacomo Agnifili

special art fx Leonardo Cruciano workshop

organizzazione Marco Betti

produzione Opera, La Lut / Voci di Fonte, Festival delle Colline Torinesi,

Linea dʼOmbra / Festival Culture Giovani 2010, Kilowatt Festival / Regione Toscana

Progetto Filigrane e Il Funaro

con il sostegno di Teatro Valdoca, Ass. Demetra, Indisciplinarte, L.Cruciano Workshop,

lʼArboreto, PiM, Stefano Romagnoli, Santarcangelo dei Teatri


 

PAX DOMESTICA

Federica Falancia dopo il riuscito esperimento di Excerpt, presentato alla scorsa edizione di Teatri di vetro, uscita dagli spazi al chiuso del centro sociale, approda in uno dei lotti dove si annidano le istallazioni-performance fuori del Palladium, negli splendidi cortili del quartiere Garbatella di Roma e con l'ausilio di una webcam e di una fonte luminosa mette in gioco alcuni elementi recuperati da una discarica (la Barbie, la Lattina,  il Soldatino, Izzi software, frammento di Singer) che la webcam esplora come esplora il corpo della performer, deformato e amplificato in una immagine proiettata su una delle pareti degli edifici del lotto.
A questa immagine di esplorazione si sovrappongono immagini generate da un secondo videoproiettore, riflesse da alcuni specchi opportunamente posizionati e, ancora, altre immagini preregistrate, frammenti di video (interviste ad alcune operaie e altre immagini di repertorio) che interagiscono con alcune immagini elaborate a partire da una partitura musicale, fatta di suoni, musiche e rumori, agiti e manovrati dal vivo, a vista, ai piedi dell'edificio sulla parete del quale avviene la proiezione.

Il punto di vista della webcam, quello del pubblico spettatore, e quello dei performer stessi contribuiscono a una vocazione narrativa che travalica il contenuto e il significato originario delle immagini a favore di un significato di seconda vista, costruito sulla performatività dell'happening, cui tutti, pur con ruoli diversi, partecipano.

Un esperimento elegante e riuscitissimo, molto meno cerebrale di quanto possa sembrare da queste scarne note.



PAX DOMESTICA

ideazione, regia e realizzazione Federica Falancia

sound design Alessandro Gulino

interpreti insieme a Federica Falancia e Alessandro Gulino: la Barbie, la Lattina,

il Soldatino, Izzi software, frammento di Singer

realizzato col sostegno di perAspera Festival - Bologna, Teatri di Vetro - Roma

Ringraziamenti speciali a Teatrino Clandestino

Grazie anche all' Ing. Roberto Di Rocco


 

MONSTRUM


Terzo e ultimo  allestimento che abbiamo visto di questa serata di apertura Monstrum del gruppo InQuanto teatro costituisce il secondo momento di nil admirari, un percorso di ricerca avviato nel 2011, Menzione della Giuria al Premio Scenario, nel quale con piglio ironico che trova il suo baricentro nella cultura iconica pop(olare) i quattro performer, armati ognuno di una postazione di amplificazione vocale portatile (microfono più altoparlante) che diluisce la voce nel cortile di uno dei lotti di Garbatella,   si confrontano con la retorica del discorso storico che straborda subito nella vocazione di un raccontare puro, autoreferenziale e irresistibilmente (auto)ironico. Tra effetti della macchina teatrale
usati a vista (ventilatori e macchine spargifoglie, luci al neon e macchine che producono getti di vapore) i quattro interpreti raccontano danzano e cantano componendo un divertito e divertente spettacolo irresistibilmente intelligente particolarmente apprezzato dal pubblico.

MONSTRUM

con: Floor Robert, Giacomo Bogani, Andrea Falcone, Francesco Laterza

testi: Andrea Falcone

consulenza stilistica: Maria Sole Vannetti

 

Visto il 17-05-2012
al Palladium di Roma (RM)