Danza
TURBA

Creato nel 2007, Turba, appar…

Creato nel 2007, Turba, appar…
Creato nel 2007, Turba, appartiene a una dimensione intimistica della coreografa francese Maguy Marin. Pièce per undici danzatori, Turba indica una folla, una grande popolazione, la confusione ed il tumulto: diversità delle specie, diversità degli individui, diversità delle parti che compongono un individuo. È il luogo dove fluttuano figure e movimenti che si modificano incessantemente, dove le forme elaborano ritmi indistinguibili, il luogo dove gli individui possono inserirsi nel codice sociale, o nel codice naturale. Una turbolenza. Non un individuo è identico all’altro: rassomiglianze e differenze, delle composizioni e delle decomposizioni, delle alternanze e delle attrazioni, delle perturbazioni che formano i movimenti, generano una molteplicità di di ritmi che sono l'opposto stesso d' un ritmo organizzato. La coreografa si rivolge alla parola recitata per approfondire il concetto di ritmo. Sul palcoscenico oggetti, colori, tessuti, fiori riconducono lo spettatore al concetto di caos espresso nel titolo. La parola si fa danza, proprio attraverso l’assenza della danza. Il testo di Lucrezio, recitato in più lingue, non cessa di ricordare che la natura è una somma infinita, i cui elementi non si sommano per formare una totalità, una potenza in nome della quale le cose esistono singolarmente, senza possibilità d'unificazione, una dichiarazione del multiplo e del diverso come fonti di gioia. Determinata a fare della danza un movimento d’idee oltre che uno spettacolo, con questa messa in scena M.M. offre un affresco gigantesco alla bellezza. La poesia di Lucrezio funge da base per ritmi indistinguibili e per un intreccio di posizioni, di gesti e di dettagli, più che per la danza in senso stretto. Su una scena scavata da corridoi stretti, undici interpreti con parrucche e costumi, come uscite da una pellicola di Fellini, si muovono senza muoversi, si immobilizzano o cadono sotto l'effetto delle parole. Alcuni potrebbero dire che non c’è alcuna reale giustificazione per definire Turba un opera di danza, se non il sapiente e sofisticato ritmo con cui M.M. orchestra tutto questo affascinante spettacolo. La musica di Denis Mariotte è principalmente una frase elettronica ripetuta, ora forte, ora meno. Il miracolo è che M. Marin da questi elementi crea una magia teatrale, costruendo una scena di caos memorabile ed epico.
Visto il 10-10-2009
al Comunale di Ferrara (FE)