Prosa
UN Pò PER CASO UN Pò PER AMORE

Commedia

Commedia
Le mura della basilica S.Paolo, dove si trova l’accesso principale al teatro, sono una scenografia involontaria ed al tempo stesso ‘centrata’ per accompagnare lo spettatore in un percorso che lo privi gradualmente della sua quotidianità, del suo fardello contemporaneo, per regalargli uno spettacolo “d’altri tempi”. Di fatto, la commedia musicale, tratta da “Il gioco dell’amore e della sorte” di Marivaux è ambientata nella Parigi degli anni ’20, rapisce la platea guidandola con stile elegante attraverso equivoci e giochi delle parti che in modo coerente e continuativo segnano i tempi dello spettacolo senza per questo perdersi in eccessive ridondanze o appendici gratuite. Le musiche inedite di Bruno Ilariuzzi d’altra parte vanno ben oltre il ruolo tecnico all’interno della commedia assumendo un’ autonomia propria per orecchiabilità ed immediatezza di testi, lasciandosi canticchiare sin dal primo ascolto; all’uscita dallo spettacolo c’era anche chi le fischiettava, lasciandosi piacevolmente accompagnare dalle melodie pocanzi ascoltate prolungando volutamente quell’atmosfera dalla quale ci si era lasciati rapire. Gli attori, gestiti dall’attenta regia di Ester Cantoni anch’essa impegnata sia sul palco sia fuori, riescono a farsi seguire con semplicità dal pubblico, qualche volta peccando di troppa “teatralità” nei movimenti, penalizzando la credibilità nelle azioni. Resta, nel complesso uno spettacolo adatto ad ogni tipologia di pubblico, che scorre bene e si lascia seguire con semplicità, solo a tratti un pochino lento ma senza mai scadere nel noioso. Originali sono i saluti finali gestiti con ironia e sull’onda di simpatiche coreografie. A cura di Paolo Ziccardi
Visto il 08-12-2009
al San Paolo di Roma (RM)