La regia di Andrée Ruth Shammah ha osato un azzardo: siamo sicuri che la protagonista decritta da Ibsen, Nora, stia dicendo la verità quando afferma di essere sempre stata trattata come una bambola inerme? Possibile che la bambola sia in realtà un'abile manipolatrice consapevole e abile?
Da questi scomodi quesiti si passa al cast autorevole che è stato scelto per risolvere i dubbi.
Marina Rocco, nel ruolo dell’immortale e graziosa Nora, ha tutta la gradevolezza e l'astuzia che le si richiede. E' capace di concentrare su di sé la tensione emotiva di uno spettacolo davvero complesso. Perché se la trama è arcinota, la Casa di Bambola di Shammah ingarbuglia i percorsi noti.
Filippo Timi ricopre con maestria i tre ruoli che gli sono stati affidati. Quindi è il marito, medico e ricattatore. La parte buona e quella cattiva, o meglio un celeidoscopio di emozioni e sentimenti che girano intorno a formali cambi d’abito.
In particolare i costumi di scena realizzati da Fabio Zambernardi in collaborazione con Lawrence Steele sono una delle scelte che merita più attenzione per come sanno guidare lo spettatore nello svolgimento della trama senza mai esagerare. Anche lo spazio scenico Gian Maurizio Fercioni è ben costruito.
Il risultato finale è un viaggio nei rapporti tra diversi e sofisticati ruoli maschili e femminili che popolano il testo ibseniano, tenendo però ben presente la natura ambigua di Nora, la sua complessità che mal si amalgama con quella di chi le sta intorno.
Perché una lettura sopra le righe sarebbe fin troppo facile e Timi, nella sua abilità ad improvvisare, mantiene un gusto recitativo tutto suo.
Prosa
UNA CASA DI BAMBOLA
C'è un labirinto dentro una Casa di bambola
Visto il
10-02-2016
al
Franco Parenti - Sala Grande
di Milano
(MI)