Senza nessun preambolo Glauco Mauri e i suoi, sotto un temporale che Dio lo manda ci catapultano nel bel mezzo dell'azione. Un uomo (Roberto Sturno) viene condotto a forza davanti ad un commissario (Glauco Mauri) perché accusato di omicidio. C'è un morto e più di un indizio a suo carico. Lui si chiama Onoff, è uno scrittore di successo e lì dentro non può neanche fumare. Alle domande risponde vago, si contraddice. Non ricorda. Guarda l’orologio alla parete ma è senza lancette. Come può esistere un luogo così? Si toglie la giacca e sulla manica vede il sangue. Non capisce. Le domande sono incalzanti e lui cerca ansiosamente di ricordare. Ricordare cosa? Il commissario prova a tirare fuori dalla sua testa tutte le cose gradevoli e sgradevoli perché qui è di questo che si parla, di un viaggio a ritroso. E' un viaggio alla scoperta di sé, questo, alla faticosa ricerca della verità e del proprio passato. La vita è una fuga e qualcuno l’ha scritto sui muri scabri dello strano commissariato: una scatola di cemento grigio ideata da Giuliano Spinelli. I libri in bella vista sugli scaffali, la fioca luce che va e viene delle torce elettriche, il rumore della pioggia. Il procedere della storia fa nascere interrogativi e le domande valgono più delle risposte. Il racconto giallo si dipana finché i pezzi della vita dello scrittore si ricompongono: come in un teorema si potrà ammettere che i due si incontreranno come rette parallele in un punto improprio, lontano nello spazio infinito.
Un bella scommessa per Glauco Mauri adattare un testo, una fiaba buia nata per il cinema al teatro. La squisita trasposizione teatrale tramuta le atmosfere sospese in momenti di rara commozione capaci di mantenere viva l'attenzione degli spettatori fino alla rivelazione finale.
Nel ruolo di attore Mauri è un commissario comprensivo e sornione mentre il “suo” uomo, Roberto Sturno, appare fragile e disperato fino alla rassegnazione. Bravi anche gli altri attori che meritano almeno una menzione: Paolo Benvenuto Vezzoso (Paulus), Marco Fiore (un giovane), Amedeo D'Amico (Dario) e soprattutto Giuseppe Nitti (Andrés) candido e malinconico poliziotto.