Una serie di stravaganti vicende è un omaggio che Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dedicano ad Edgard Allan Poe, scrittore e poeta statunitense che attraversò con la sua vita il XIX secolo.
Ci sono esistenze che, a un certo punto, si accorgono che una sola vita non basta. Persone che trascendono la propria epoca e contaminano con la loro opera le generazioni successive
Contaminati e ispirati dalle opere di Poe sono stati anche Bruni e Frongia che, per questa nuova messa in scena, hanno scelto le poesie Il corvo, Annabel Lee e Ulalume e i racconti William Wilson, Eleonora, Il gatto nero, Il cuore rivelatore, Mistificazione e Rendez-vous.
L'atmosfera gotica
La sensazione è quella di essere totalmente avvolti e rapiti dall’atmosfera creata da un allestimento efficace e dalle parole pronunciate in stile gotico da Ferdinando Bruni che personifica il poeta dei più celebri racconti dell’orrore.
Un mausoleo è il perimetro attorno al quale vengono evocati i protagonisti di tristi storie d’amore come Annabel Lee o Eleonora o di inquietanti omicidi, vittime della pazzia e del delirio.
Così come il binomio luce-buio diventa importante simbolo di rivelazione: nella luce risiede l’amore, il ricordo, la lucidità, nel buio scatta la follia.
Le proiezioni ideate da Frongia mutano, raffigurano un bosco o un interno di una casa, gabbie mentali, spazi stretti, claustrofobici, che si liberano nel volo del corvo.
Il corvo
Tra tutte le evocazioni quella del corvo domina la scena: un paio di ali nere e la voce di Bruni che da corvina si fa sempre più umana, definita, incalzante, urla, e rivela tutta l’inquietudine dell’inconscio. La metrica inglese è, in questo caso, obbligatoria, le parole creano suoni perfetti e sono risaltati dalla suite/teatrale musicale appositamente creata da Teho Teardo: un tappeto sonoro costante che accompagna e sottolinea i momenti dello spettacolo.
Una serie di stravaganti vicende scorre veloce grazie al perfetto incastro tra recitazione, allestimento ed effetti sonori e risulta così essere davvero un bell’omaggio al maestro del terrore Edgard Allan Poe.