UNA STELLA PER DUE

Risate e sentimento nella commedia dei Tirabusciò

Risate e sentimento nella commedia dei Tirabusciò

Mescolare i linguaggi, quello dei riferimenti generazionali provenienti dalle sit com anglo-americane, con quello proprio degli attori appartenenti alla tradizione più recente della comicità made in neaples, da Troisi a Siani, da qui pare prendere origine la gustosa operazione del gruppo Tirabusciò, alias i fratelli Pierfrancesco ed Angelo Borruto,  circa 50  anni in due, ma con una già lusinghiera serie di consensi ad una carriera cominciata da giovanissimi, nel seguire la passione di papà Francesco per il teatro, concretizzandola con  professionalità attraverso studio ed impegno che li ha visti vincere, due anni fa, la sezione “corti” del prestigioso premio Massimo Troisi, con il film "Se io fossi, nonostante ciò...addirittura sempre". E proprio dallo stesso plot narrativo che nasce la piéce che, col titolo “Una stella per due” hanno portato sulle tavole sceniche con meritato successo. In scena Angelo Borruto è irresistibile interprete di Massimo, un agente pubblicitario sfaccendato e cialtrone che vive arrangiandosi a fare da “toy boy” all’anziana padrona di casa, mentre suo fratello Luca (il lunare Mario Di Fonzo), svagato giornalista precario è costretto a scrivere novelle ed articoli nei più svariati generi e per le più improbabili testate. La vita dei due sembra andare avanti con questa regolare irregolarità, tra debiti da pagare, e le continue telefonate di creditori agguerriti, quando, all’improvviso, ecco palesarsi la nuova vicina di casa, quasi evocata dalla fantasia di Luca: Lucy (spumeggiante Noemi De Falco), oggetto delle quanto meno esasperate attenzioni di Luca, ma incomprensibilmente attratta dall’ “animalità” di Massimo. Ne consegue una sorta di vertiginoso girotondo a tre, che si interrompe quando Lucy, respinta da Massimo, nonostante un bacio che sembra compromettere i rapporti tra i due fratelli, decide di lasciare l’appartamento per raggiungere il promesso sposo in America. Tutto sembra riprendere l’antico andazzo, quando… Lo spettacolo si avvale di ottimi tempi da commedia brillante, un fantasioso quanto semplice impianto registico, ad opera del talentuoso Pierfrancesco Borruto, che riesce a cogliere le pieghe di un testo che gioca con sapienza le carte della “romantic comedy” e del teatro non sense, calando il tutto in una divertente ed originale scenografia, essenziale quanto efficace, dirigendo i tre ottimi interpreti, che calzano alla perfezione i panni dei tre personaggi, donando loro una gradevole credibilità Una riuscita operazione, insomma, che promette un futuro di qualità, che ci auguriamo possa spaziare anche su testi che valorizzino ulteriormente le capacità di questo bel gruppo di artisti, giovani e talentuosi.

Visto il 25-02-2012
al Sant'Angelo a Segno di Napoli (NA)