
Attraverso un testo impegnato e ben articolato Roberto Cavosi racconta l’inquieta e tormentata vita di Elisabetta di Baviera, meglio nota come Sissi, Imperatrice d’Austria. Decisamente appropriata la scelta di Federica Luna Vincenti per vestire i panni di Sissi: carisma e grande intensità di recitazione sono determinati per la drammaticità e realismo della rappresentazione.
Nella cultura di massa la fama postuma di Sissi è principalmente dovuta alla trilogia cinematografica degli anni cinquanta (con protagonista Romy Schneider) e, successivamente, al cartone animato La principessa Sissi che raccontano una storia romanzata e molto idealizzata.

La reale biografia di Elisabetta di Baviera è, invece, molto più complessa e drammatica: il diario poetico dell’imperatrice, pubblicato soltanto nel 1998, rivela come il pensiero di Sissi fosse spietato, provocatorio e molto critico sia sulla famiglia degli Asburgo che rispetto alla politica imperiale.
Il testo riprende proprio i pensieri del diario e restituisce un ritratto di Elisabetta originale e di grande verità, privo di stereotipi e molto fedele a quanto raccontato all’Hofburg di Vienna. I dialoghi efficaci e ben costruiti, attraverso l’ottima interpretazione di Federica Luna Vincenti, raccontano una donna dal feroce sarcasmo e al contempo di grande sensibilità, antimperialista, anoressica e in eterno lutto.

Una principessa complessa dalle mille sfaccettature
Nata a Monaco di Baviera nel 1837, a soli sedici anni conosce l’imperatore Francesco Giuseppe, poi noto come Franz, che sposa l’anno successivo divenendo così Imperatrice d’Austria. Sebbene di famiglia nobile, fu cresciuta con semplicità e abituata a trascurare i formalismi aristocratici, ma con l’arrivo a Vienna fu costretta a confrontarsi con la rigidità del severo cerimoniale di corte. Cercò sollievo appassionandosi alla poesia, sottoponendosi a rigidissime diete e a intense sessioni di ginnastica fino a divenire ossessionata dal culto della propria bellezza.
Elisabetta iniziò ad accusare grande insofferenza e frequenti crisi di nervi fino a sfociare in una forma di anoressia nervosa. Le sue crisi si acuirono quando, a soli due anni, morì la prima figlia e successivamente con la partenza di Francesco Giuseppe per comandare l’esercito asburgico contro le insurrezioni italiane della seconda guerra d’indipendenza.
Le voci d’infedeltà del marito e il suicidio dell’unico figlio maschio Rodolfo, erede al trono, la fecero sprofondare in un grande stato di disperazione e depressione che soltanto il viaggiare lungamente in Europa sembrava alleviare. Il 10 settembre 1898 a Ginevra, mentre attendeva il battello per Montreux, Sissi venne aggredita dall’anarchico italiano Luigi Lucheni armato di una lima nascosta in un mazzo di fiori: con un unico colpo preciso le trafisse il ventricolo sinistro e in poche ore Elisabetta morì.

Ottimo testo e interpretazione attoriale di grande livello
Narrazione dal ritmo costante, intreccio chiaro e trama ben definita: senz’altro il testo di Sissi l’imperatrice è il principale punto di forza della rappresentazione che risulta ben diretta da Roberto Cavosi. Molto interessati, a riguardo, le metafore sia della scena del punching ball sia di quella del parto, mentre acuta e ben costruita la scena delle scarpe.
Grande merito a tutte le interpretazioni attoriali che si sposano alla perfezione con il ritmo del testo e risultano ben integrate tra loro. Spicca l’interpretazione di Federica Luna Vincenti sia per il carattere trasmesso al personaggio che per la qualità del canto.

Il terzo punto di forza dello spettacolo è rappresentato dalle parti cantate, capaci di toccare le emozioni del pubblico.
L’ambientazione scenica nell’insieme è molto uniforme e in particolare le luci sono ben utilizzate e capaci di aggiungere dinamismo alle scene.
La scenografia è poco ricca (sono pur sempre interni di un palazzo imperiale!), ma l’idea delle gabbie-guardaroba è di grande impatto e molto rappresentativa. Migliorabili le scene proiettate sullo sfondo: l’idea è senz’altro buona per rappresentare il contesto storico che avvolgeva Sissi, l’effetto è efficace e ben si integra, ma a tratti risultano ripetitive.
In conclusione Sissi l’imperatrice è una rappresentazione di grande qualità, molto intensa e davvero drammatica, capace di restituire emozionalmente la vera storia di Elisabetta di Baviera.