Danza
APRèS TOI, JALEOS, BOLERO

II fascino ammaliatore del nuovo Bolero di Ullate

II fascino ammaliatore del nuovo Bolero di Ullate

Eleganza, stile, tecnica, rigore, armonia, dinamismo, grande energia e capacità di comunicare con il pubblico. Queste le principali caratteristiche che contraddistinguono la compagnia “Victor Ullate Ballet” in scena al Teatro Manzoni di Milano nell’ambito della rassegna “Il Movimento”, dedicata alla danza e dintorni.

Il programma prevedeva in apertura la presentazione di “Jaleos” una coreografia ideata dallo stesso Victor Ullate, ex danzatore di Maurice Bejart con il quale ha condiviso buona parte del suo percorso artistico, nella quale emerge lo stile neoclassico del grande coreografo rielaborato e contaminato con le tecniche della danza moderna.I danzatori divisi, potremmo dire, in due squadre ovvero quella maschile quella femminile, danno vita ad una sorta di gara tra i due sessi durante la quale il corpo di ballo femminile, che fa uso delle scarpe da punta come nel balletto classico, danno vita ad una sequenza di movimenti molto tecnici, veloci e virtuosistici. Basati su una musica a percussione composta appositamente da Luis Delgado, scandita dal conteggio in spagnolo dei numeri da uno a otto ( solitamente usati nella costruzione di un balletto) i danzatori eseguono sequenze coreografiche durante le quali alternano movimenti spagnoleggianti a una gestualità più contemporanea caratterizzata da ampi movimento delle braccia e torsioni del busto.

L’armonia della parte femminile viene interrotta dalle entrate del corpo di ballo maschile, più energico e proiettato verso la dimostrazione della forza attraverso l’esecuzione di  grandi salti e tour en l’aire, che portano lo spettatore in una dimensione di contrapposizione tra yin e yang, di elemento maschile e elemento femminile tipico nella danza bejartiana.

Il secondo brano in programma prevedeva la presentazione di una sensibile coreografia di Eduardo Lao, compagno di Ullate nella elaborazione delle coreografie, intitolata “Y” e basata su composizioni cantate di Gustav Mahler, un inno all’amore visto in tutte le sue diverse sfaccettature, interpretato dagli ottimi danzatori Cristian Olivieri e Josuè Ullate.Dorian Acosta, dalle danzatore longilineo e dalle linee bejartiane, ha invece dato vita ad un assolo di grande intensità intitolato “Après toi” e basato su musiche di Ludwig van Beethoven

Il finale della serata presentata dalla compagnia di Victor Ullate si è conclusa con un omaggio alla figura di Murice Bejart e al suo “Bolero”, del quale sono stati protagonisti grandi interpeti della scena internazionale da Jorge Donn a Luciana Svignano, rivisitato dallo stesso Ullate. Una coreografia anche in questo caso corale dove l’armonia della musica di Ravel viene interpretata da una coppia di ballerini che interpreta il corteggiamento e l’amplesso finale, mentre il corpo di ballo, schierato sul fondo, segue con il corpo la parte ritmica della musica di Ravel. La novità di questa versione sta nel fatto che Ullate ambienta il tutto in una sala da ballo in stile anni Trenta – Quaranta, nella quale coppie elegantemente vestite, si danno appuntamento per corteggiarsi e danzare il tango che si trasforma quindi in un sensuale bolero, simbolo dell’amore e del desiderio carnale.

Visto il 09-04-2014
al Manzoni di Milano (MI)