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BEN FROST TRIO - YURI ANCARANI

Nell’ambito del Rave…


	Nell’ambito del Rave…

Nell’ambito del Ravenna Festival ogni anno una sezione è dedicata all’esibizione di alcuni autori della nuova scena elettronica sperimentale. Quest’anno nella sezione denominata Weird Tales è toccato a Ben Frost, australiano trapiantato da anni in Islanda che si è segnalato negli ultimi  anni come uno dei più estremi  e visionari sperimentatori del suono elettronico  e contemporaneo, muovendosi sempre al limite tra rumorismo e neoclassica . La sua è una musica degli estremi, che parte dalle emozioni  più profonde e nascoste, con una componente oscura  a volte inquietante e angosciosa talora risolte da improvvise aperture luminose e rasserenanti.
Il concerto è stato preceduto da un originale lavoro di Yuri Ancarani, videomaker ravennate che ci ha offerto una visione  del mondo claustrofobico e oppressivo dei  lavoratori subacquei  delle piattaforme marine, veri e propri astronauti degli abissi, con tutti i loro rituali quotidiani, adeguatamente sonorizzato dallo stesso Ben Frost.
Poi è arrivato Ben Frost, folletto a piedi scalzi che giostra sulle manopole degli oscillatori e del laptop. Sceneggiatura minimale con ottimi giochi di luce, accompagnato da Shazad Ismailiy, percussionista in veste bianca  da monaco, e da Borgar Magnason al contrabbasso, ed è iniziato un viaggio di un ora e mezza in un universo alieno e affascinante, con un rincorrersi di suoni e rumori ritmici e dissonanti, tra scene postindustriali  e carillon minimalisti,  con un unico filo conduttore: trasportarci  negli abissi dell’inconscio umano, con tutte le paure e le speranze nascoste dentro ognuno.  Ciò che rende uniche l’esibizione live di Frost rispetto ai suoi lavori in studio  è l’utilizzo di note a frequenza molto bassa sparate ad un volume tale da fare vibrare l’intero corpo, trasformando il concerto da evento sonoro ad esperienza multisensoriale e rendendo su un piano realmente viscerale i cupi toni della sua musica. Nella serata sono stati toccati vari momenti delle sue ultime produzioni su CD, in un unico medley che ha estremizzato le sue tematiche: in questo è stato indispensabile l’aiuto di Shazad Ismailiy che oltre alle percussioni elettroniche ha creato un tappeto sonoro di ceselli minimalisti al campionatore, che hanno dato corpo alle rasoiate metalliche di Ben Frost, mentre l’uso  del contrabbasso con l’archetto ha aggiunto ancora più profondità  al suono globale.
In definitiva un esperienza unica, quasi al limite della sopportazione fisica, ma che ha permesso di apprezzare fino in fondo la potenza e l’originalità della proposta musicale di Ben Frost.

Visto il 29-06-2012
al Rocca Brancaleone Comunale di Ravenna (RA)