L’alienazione sul luogo di lavoro, in un ufficio nel quale tre impiegati travolti dalla noia e sottoposti ad un superiore debole che, proprio per questo fa un uso perverso della propria posizione di potere, genera eroi, anzi super-eroi.
Piccole interruzioni, qualche breve momento di gioco adolescenziale tra un box e l’altro di un anonimo open-space, una pallina di carta lanciata al collega che la fa rimbalzare nel cestino tenuto dal terzo, degenerano rapidamente in un crescendo pirotecnico. La voglia di reazione ad una situazione aberrante si innesca ed ecco apparire gag esilaranti, citazioni da film diversissimi per genere, passando in un attimo da Rambo ad ET, da Terminator a Matrix, passando per Star Wars, solo per citarne alcuni.
Ed ecco che il soffitto di cristallo, quel confine invisibile ma reale e concreto che separa le gerarchie impiegatizie, si ribalta ed è il superiore che, senza successo, cerca disperatamente di entrare a far parte del gruppo che si sta finalmente liberando dalla noia mortale della quotidianità, con l’unico risultato di romperne la magia. Soltanto quando riuscirà a liberarsi completamente del ruolo che ricopre saprà trovare il modo per farlo.
Creato da Kristján Ingimarsson/Neander, la compagnia danese che proprio con questo spettacolo è stata la rivelazione all’edizione 2013 del Festival di Edinburgo, Blam! coniuga con un sincronismo invidiabile teatro fisico, mimo, parodia, pantomima, ma anche arte acrobatica e danza che si ritrovano qui riunite grazie all’eccezionale abilità dei quattro protagonisti, Kristján Ingimarsson, Lars Gregersen, Didier Oberlé, Janus Elsig, che sul set mobile di Kristian Knudsen, vera opera di ingegneria, si muovono usando in modo decisamente alternativo l’arredamento ed il materiale presente in qualsiasi ufficio. Scritto da Kristján Ingimarsson stesso, assieme a Jesper Pedersen, si avvale del disegno luci di Lee Curran, mentre il progetto suono è di Svend E. Kristensen e i costumi di Hanne Mørup.