Prosa
CENA A SORPRESA

Il matrimonio secondo Neil Simon

Il matrimonio secondo Neil Simon

Cena a sorpresa (The Dinner Party) di Neil Simon con: Giuseppe Pambieri, Giancarlo Zanetti, Benedetta Buccellato, Fiorenza Marcheggiani, Miki De’ Marchi, Simona Celi regia di Giovanni Lombardo Radice Scene di Nicola Rubertelli Produzione Lux Teatro Cambi in corsa nel cast in questa tournee italiana di Cena a sorpresa, una delle più recenti commedie scritte da Neil Simon. Avvicendamenti in corsa di attori che hanno comunque mantenuto, se non rafforzato, il valore del cast originario. ‘The dinner party’ (titolo originale dell’opera) è stato un successo durevole nei teatri americani ma in Italia non sembra aver entusiasmato tanto quanto nei teatri newyorchesi. La cena a sorpresa è quella organizzata da un celato anfitrione per tre coppie, anzi ex coppie: tutte divorziate e le cui vicende processuali sono state curate dallo stesso avvocato, in casa del quale è organizzato, all’insaputa degli ospiti, l’incontro ‘al buio’. In una scenografia di una stanza da pranzo elegantissima vediamo arrivare i convitati: persone diverse per carattere, sentimenti, stato sociale. C’è l’intellettuale frustrato dal mancato successo delle sue aspirazioni letterarie (l’ottimo Giuseppe Pambieri), il mediocre venditore di auto nell’azienda paterna (un simpaticissimo Miki de’ Marchi), il ‘duro’ e pragmatico uomo di affari (il tormentato e convincente Giancarlo Zanetti). Ad un certo punto i tre ‘fiutano’ che la cena non è stata organizzata dal loro avvocato e capiscono che il banchetto ha lo scopo di far rincontrare i vecchi coniugi. Tutta la prima parte dello spettacolo fila come un treno carico di humour anglosassone e simpatiche gag dell’imbranato de’ Marchi, con dialoghi vivaci e battute serrate. Con l’ingresso in scena delle consorti (molto brave le attrici nelle interpretazioni del distinto universo femminile), il treno rallenta e ferma alle stazioni dei sentimenti, dei rimpianti, dei rincrescimenti. Si arresta sui binari del riesame della vita coniugale e lascia approfondire e svelare le verità di ogni partner, confessate anche agli occasionali commensali. Ne viene fuori un’analisi dei matrimoni, anzi ‘del matrimonio’ in chiave Neil Simon, con i difetti e, per chi ne prende finalmente coscienza, i rimedi per ravvivarne continuamente le passioni, e non solo carnali: avere il coraggio di mostrare e accettare ogni sfaccettatura della propria personalità anche quando il tempo ci cambia, soprattutto quando età e maturazione sostituiscono le pulsioni dell’amor giovine. Alla fine il desco a cui nessuno voleva sedersi avrà dei posti occupati, ma qualche sedia resterà vuota. La regia rigorosa e ‘fedele’ di Giovanni Lombardo Radice ha esaltato questo testo di Neil Simon, sottolineando in buona maniera la tematica della vita di coppia. Purtroppo una seconda parte che è sembrata abbastanza prolissa ha fatto calare la verve solita delle commedie dell’ultra ottantenne drammaturgo americano. Per compensare le a volte prolisse autoanalisi dei protagonisti, forse sarebbe stato necessario un ritmo superiore, una maggior sottolineatura delle freddure che nella volontà dell’autore dovrebbero alla fine farci sorridere anche delle tragedie di coppia. Quelle piccole tragedie che in fondo sono i drammi personali di tutti i giorni, di tutti noi. Ma forse il regista non ha voluto incorrere nel rischio di creare delle ‘caricature’ e forse a ragione, vista l’ottima caratura del cast alla fine ben apprezzato dal pubblico. Con questo spettacolo si è chiusa la stagione del Regina Margherita di Racalmuto che ha visto un cartellone degno dei migliori teatri nazionali. Un programma che ha visto la bomboniera sempre affollata da un pubblico fedele che ha premiato gli sforzi dell’amministrazione della fondazione Sciascia e del direttore artistico Fabrizio Catalano. La speranza è che la prossima stagione possa essere ancora all’altezza, nonostante i continui tagli dei contributi alla cultura e allo spettacolo di qualità.

Visto il 13-04-2010
al Regina Margherita di Racalmuto (AG)