Antonio de Rosa, Mattia Russo, Diego Tortelli e Giuseppe D’Agostino sono Kor'sia, un collettivo che trascende i limiti del verbale, nato dalla necessità di comunicare attraverso il corpo l'intimità individuale e le pulsioni derivanti dal vivere sociale.
Un collage
Cul de Sac è uno spettacolo nuovo, accattivante e seducente, in cui le sensazioni si fondono con momenti ora ossessivi, ora pieni di umorismo. Questo balletto traduce in movimento l’immaginario e l'estetica del lavoro dello scultore spagnolo Juan Muñoz (1953-2001), dando vita a figure color piombo, che incarnano le tensioni tra l'individualità e la società, una comunità di esseri confinati all'interno di quattro mura, necessarie per capirsi e trovare la propulsione che li rende liberi. E’ una danza che trasmette al pubblico i limiti fisici e mentali che compongono l'universo concettuale della nostra immaginazione, costituita da sculture viventi che prendono vita con un susseguirsi incalzante di contorsioni, angoli e curve, che rendono queste sculture reali. Questa coreografia di Mattia Russo e Antonio de Rosa per sette ballerini ha un carattere narrativo molto elaborato e sostenuto con grande intensità drammatica dai ballerini, che dimostrano anche grandi doti istrioniche.
Plumbee sculture
Molto espressivi, i gesti, i volti, gli occhi dei danzatori ci portano nella narrazione tersicorea e ci rendono partecipi dell'anima di queste “sculture". Assoli, duetti, esprimono grande armonia e poesia, a fianco a momenti di danza collettiva che evidenziano la drammatica intensità di inquietanti figure plumbee, che si muovono come ombre, facendo riferimento alle figure spettrali evocate dalle opere di Juan Muñoz. Non mancano riferimenti cinematografici come la scena finale, in cui la folla di danzatori-sculture tenta di uscire dal palcoscenico per una porta di luce, che si chiude e trasmette angoscia. Tutto è poi arricchito da testi che si legano alla musica di Arvo Part.
L’inventiva plastica, che potrebbe essere considerato uno dei tratti distintivi del collettivo Kor'sia, raggiunge in questo lavoro un livello di riferimento, supportato dal design dell’illuminazione eseguito da Luis Martínez, e dai costumi di Monica Borromello che creano un'atmosfera onirica e irreale.
Una grande serata di danza contemporanea, premiata dallo scarso pubblico con calore.