Portare a teatro un musical che ricalchi il successo permanente del film ispiratore è una scommessa. Vinta quando la memoria rispolvera seduta stante “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”,“Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere” ed il teatro si riempie improvvisamente di risate.
Frankenstein Junior, la versione italiana diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli, è una trasposizione fedele della realtà cinematografica, dove le scenografie in bianco nero dalle atmosfere transilvaniche si contrappongono ai vivaci costumi. La Compagnia della Rancia già in passato portò in scena e con successo di pubblico un altro prodotto targato Mel Brooks,’The Producers’ ma non eguaglia questa divertente versione della celebre commedia.
Giampiero Ingrassia veste i panni del brillante e stimato dottor Frederick “Frankenst-I-n” (Gene Wilder nella versione cinematografica), il protagonista di Frankenstein Junior. Ingrassia, padrone di tutte le componenti proprie del personaggio, affronta il ruolo con una naturalezza che elude ogni paragone possibile e lo fa con professionalità ed indiscusso talento. A suo agio tra tempi comici, canto e ballo, fonde il teatro e la spettacolarità del grande schermo in un singolare e comicissimo Frederick.
Straordinari gli artisti che affiancano Ingrassia ed interpretano i celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Giulia Ottonello vocalità straordinaria e talento comico raro interpreta Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor è interpretato da Mauro Simone servo maldestro e fedele al Castello. Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante ed amante segreta di Victor Von Frankenstein ha il volto di Altea Russo mentre Valentina è la sensuale Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, interessante talento vocale anche lei. Il baritono Fabrizio Corucci è il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein. Felice Casciano veste i panni dell’ispettore Kemp, capo della polizia locale dedito al mantenimento dell'ordine.
Il successo del musical si deve a trovate coreografiche e registiche che ne hanno mantenuta intatta l’ironia, senza poggiarsi esclusivamente sulla funzionalità delle battute del testo. Suggestive le scenografie di Gabriele Moreschi. Le coreografie, curate da Gillian Bruce, hanno esaltato virtuosismi ed interpretazioni del cast principali con numeri che spaziano in svariati stili, toccando egregiamente l’attesa massina nel numero tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz.
Prodotto denso di fascino e di spettacolarità che non può passare inosservato.