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IL MALATO IMMAGINARIO

Il Malato Immaginario

Il Malato Immaginario

Argante, ricco borghese e protagonista della commedia (interpretato con eccezionale brillantezza da Paolo Bonacelli), si crede malato. Ed è proprio intorno a questa sua ostinata convinzione, cieca e sorda di fronte a ogni evidenza, che si scatenano ipocrisie, truffe, assurde decisioni e raffinati inganni. Ogni evento si svolge in casa di Argante, in massima parte al suo cospetto, in mezzo alle medicine da cui non riesce ormai a separarsi e che diventano parte della scena stessa. Diversi flaconi appoggiati, come distrattamente, in fondo al palco, ci ricordano infatti in ogni momento la sua ossessione. Su questa ossessione specula, per interesse, la giovane seconda moglie di Argante (Bellina), interessata non alla salute del marito, come vorrebbe far credere, ma piuttosto al suo denaro e ai suoi beni. Di questa ossessione è vittima la figlia Angelica, promessa sposa di un uomo che non ama: si tratta però di un medico, che gode dunque dell’incondizionata stima e considerazione di suo padre.
Argante è cieco e sordo infatti non solo di fronte a se stesso e all’immagine che ha di sè ma anche, e forse proprio per questo, di fronte al mondo, di fronte agli altri, alle macchinazioni e persino all’affetto di chi lo circonda. Il tono della commedia, sempre e comunque leggero e divertente, pare a mano a mano venarsi anche di sfumature più disincantate; come se, in alcuni passaggi, la compassione ispirata in un primo tempo da Argante si mutasse in una sorta di disprezzo, per chi non sa vedere e capire ciò che succede intorno a lui.
La voce dell’ironia, che inizialmente sembra soltanto divertita, si fa talvolta greve e decisa, come a lacerare agli occhi dello spettatore in un lampo, in una battuta, il velo di ipocrisia che avvolge i personaggi mostrandoli davvero, mostrandone la vera natura in chiave comica, grottesca, regalando una risata o un sorriso. E forse non a caso sarà proprio una burla, una tragica burla, a restituire infine un po’ di discernimento anche ad Argante.

Visto il 30-11-2010
al Ivo Chiesa di Genova (GE)