Prosa
LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO

Quel velo di pazzia che imprigionò Alda Merini

Quel velo di pazzia che imprigionò Alda Merini

Scrivere e urlare, sognare dentro o fuori le mura.
Subire la pazzia di un manicomio in cui persino l'amore viene negato, ma diventa un anelito di vita per chi cerca la verità e trova solo diagnosi. Il dramma che ha segnato vent'anni di vita di Alda Merini viene raccontato attraverso le sue poesie e le sue strillanti malinconie nello spettacolo La pazza della porta accanto.
Tra le alte mura del manicomio e il buio di una stanza vuota si muove soltanto una cella, dalla quale si intravede una donna. Appare smarrita, impaurita, a tratti rancorosa nei confronti di un mondo che non la comprende e che l'ha abbandonata a se stessa e alla sua solitudine. Tra assordanti urla e impeti di rabbia lei strilla continuamente e ripete "io cerco la verità, voi mi fate solo diagnosi”. Dal velo che separa realtà e fantasia, dentro la testa e fuori dalla mente prendono forma i sogni di Alda. Dopo il fallimento del suo nuovo pazzo amore, Pier, e dopo quel figlio strappato al suo ventre, come la gioia di una vita normale, la poetessa s'arrende definitivamente a quella muraglia. 
Nella Trieste di Basaglia, “la pazza della porta accanto” non scalda i cuori, ma li tormenta. In un'atmosfera cupa, austera, le grida agitate dei matti sembrano talvolta celare la trama e la follia disperata di coloro che non possono “vedere la luna”. La bravura degli attori, in particolare Anna Foglietta che interpreta la poetessa dei Navigli, è tale da trasmettere allo spettatore la stessa ansia e la  medesima assenza di speranza che affligge costantemente i pazienti.
Nella gabbia urlante non esiste spazio, non scorre il tempo, soltanto l'angoscia riesce a penetrare quelle mura che rischiano di imprigionare, tra gli strepiti, il pubblico.
L'ansia tediosa pare contagiosa, a tal punto da appesantire alle volte la triste storia, che tra poesia e realtà sembra interminabile.
Soltanto nel momento in cui il telo scuro impregnato dei sogni di Alda si solleva, da quel tunnel inumano e fragoroso s'intravede la luce.

Visto il 27-01-2016