“La storia de Giulietto, de Marisa e della mano in chiesa” è il divertente spettacolo di Elisabetta Tulli: una splendida commedia caratterizzata dalla musica popolare romana.
La bravissima Elisabetta Tulli – attrice ed autrice della pièce – interpreta numerosissimi personaggi, saltando in modo quasi schizofrenico da un ruolo maschile ad uno femminile e aggiungendo al romanesco anche un po’ di piemontese, barese e siciliano.
Unico costume di scena è una gonna milleusi che in pochi secondi descrive ora questo personaggio, ora quello. Sul palcoscenico insieme alla Tulli - unica interprete - il musicista Cristiano Lui con la sua fisarmonica.
Lo spettacolo narra di Marisa, giovane fioraia romana, e del suo matrimonio combinato dal padre con Giulietto il pizzicagnolo, respinto per una stretta di mano apparentemente moscia.
Un ritratto della cultura popolare romana espressa con maestria ed ironia. E così per un’ora si passa da un detto, ad una serenata, da uno stornello a poesie cantate alla luna e poi, ancora, mestieri, modi di dire ed oggetti tipici di quella Roma popolare anni ’50 ormai sparita, ma a tutto’oggi così viva nella tradizione della città eterna.
L’attrice e cantante catalizza l’attenzione del pubblico trascinandolo in un ritmo veloce, allegro che fa scorrere il tempo rapidissimamente. Colpisce la sua abilità nel mutare repentinamente mimica facciale, tono vocale, postura e la sua bellissima voce – oltre alle spassose battute – strappano frequenti applausi dalle mani degli spettatori.
I dialoghi frenetici si alternano all’adagio offerto dalla canzoni melodiose e a volte malinconiche attraverso le quali Marisa e Giuletto esprimono i loro sentimenti.
Non si può che fare i complimenti ad Elisabetta Tulli, al regista Mauro Simone e concludere, di nuovo, con un lungo e meritato applauso.