Concertista, pedagogo, ricercatore, instancabile divulgatore, Jordi Savall è oggi tra i maggiori interpreti al mondo della viola da gamba, strumento di antica tradizione virtuosistica, è in quest’occasione in veste di direttore.
Nel maggio del 1747 Johann Sebastian Bach si recò in visita a Potsdam, su invito di Federico il Grande, re di Prussia. Bach improvvisò, su di un tema che il re stesso aveva composto, una fuga a tre voci. Tornato a Lipsia, Bach compose, sullo stesso tema regale, dieci canoni, due fughe, a tre e a sei voci e un trio per flauto. Nei canoni ritroviamo una straordinaria maestria nell’elaborare il tema del re e lo stesso Bach ne sottolinea l’aspetto enigmatico. Chiude L’Offerta Musicale il canon “Ascendente modulatione ascendat Gloria Regis”. E’ un canone perpetuo, infatti la conclusione riconduce a un nuovo inizio, con una caratteristica particolare: ad ogni ripresa la sua melodia ricomincia un tono più sopra, sicché dopo sei ritornelli esso si ritrova identico alla partenza ma un’ottava più sopra e riflette il senso simbolico dichiarato nel titolo. Bach stampò la partitura in cento copie e ne rese omaggio al sovrano con il titolo: Das Musikalisches Opfer, L’Offerta musicale, una delle maggiori opere sull’arte del contrappunto di tutti i tempi.
L’Offerta Musicale appartiene all’estrema fase creativa di Bach, caratterizzata da una ricerca inesausta nel campo del contrappunto. Come per l’Arte della Fuga, anche per questa composizione venne avanzata l’ipotesi che si trattasse di un'opera destinata a un apprezzamento intellettuale e silenzioso, senza un necessario esito esecutivo, e, insieme all’Arte della Fuga, rappresenta una delle vette contrappuntistiche dell’opera di Bach.. Ma esse non soltanto hanno un’enorme potenza a livello della composizione e della ricca tessitura contrappuntistica, hanno parimenti un valore e un’espressività musicale di una purezza e di una profondità raramente eguagliate. L’iscrizione delle fughe conteneva le seguenti parole: Regis Iussu Cantio Et Reliqua Canonica Arte Risoluta (“per ordine del re la melodia e il resto compiuti secondo l’arte del canone”). Le iniziali di questa frase compongono la parola RICERCAR, un termine spesso usato all’epoca per indicare le fughe generalmente “obbligate”, cioè rigorosamente legate a un tema. Sono numerose le analisi dal punto di vista logico e matematico dell’Offerta musicale. Nella tradizione luterana la musica, essendo innanzitutto una scienza, doveva impegnare la ragione più che l’istinto o i sensi, si doveva procedere secondo movimenti ben regolati, razionalizzati attraverso un gioco di proporzioni esprimibile attraverso rapporti, numerici semplici. Questo risponde all’idea dell’autore di musica speculativa, in cui il processo creativo si sottomette all’intelletto ed al rigore scientifico. Un simile atteggiamento era in netto contrasto con la sensibilità artistica dell’epoca, dove l’esercizio della pratica contrappuntistica proveniente dai compositori del passato cominciava ad essere considerata troppo artificiosa. Il Kantor con una ricerca assidua della perfezione formale, riuscì a creare composizioni assai complesse dal punto di vista costruttivo senza perciò sacrificare quella carica emotiva che deve possedere ogni produzione artistica.
Oltre alle difficoltà di interpretazione ed esecuzione l’Offerta Musicale e l’Arte della Fuga pongono ulteriori problemi, quali la successione dei brani e la scelta degli strumenti da utilizzare. Per quanto riguarda l’Offerta Musicale se ne conosce l’organico strumentale e si è giunti ad una ipotesi assai plausibile sulla disposizione. Nella interpretazione odierna l’Offerta Musicale ha acquisito il carattere di "opera aperta" e l’interprete si accosta ad essa come se la strumentazione fosse una componente "aleatoria". Inoltre lo spartito dell’Offerta riporta solo la prima voce dei canoni, obbligando l’interprete ad esercitare una pratica che ricorda molto da vicino quella dell’improvvisazione, di cui Bach era maestro. Tutto ciò implica un livello interpretativo ulteriore che non si esaurisce nella sola lettura del testo musicale. La scelta della strumentazione e l’ordine in cui vengono eseguiti i brani diventa parte integrante del lavoro interpretativo che ben si accorda con lo spirito speculativo con cui Bach ha affrontato la composizione di queste due opere estreme.
Jordi Savall affronta l’interpretazione dei capolavori bachiani offrendoci una lettura assai originale. Il musicista catalano adotta una sua personale disposizione dei brani che tiene conto sia dell’equibrio formale, sia del contenuto emozionale. Savall sembra così concepire l’Offerta quasi come una rappresentazione in cui viene subito presentato l’interprete principale: infatti, il Thema Regium viene enunciato all’inizio con un assolo di flauto seguito dal primo Ricercare a 3. Dopo una serie di quattro canoni il clavicembalo esegue il Ricercare a 6. La Sonata sopra il Soggetto Reale apre così un’ipotetica seconda parte che prosegue con un gruppo di sei canoni, con la Fuga canonica al centro. Il tutto si conclude con una seconda esposizione del Ricercare a 6 che viene qui eseguito con ben sette strumenti.
Questa esecuzione dà un peso più rilevante ai Canoni. Attraverso una maggiore lentezza di esecuzione di questi brani ed una rilevante cesellatura delle frasi. Il gruppo di Savall fa emergere con decisione una componente melodica che si cela dietro l’aspetto meccanico e matematico della composizione bachiane.
Impronta stilistica di Jordi Savall è la lentezza di esecuzione di alcuni brani, le scelte riguardanti la disposizione e la strumentazione e soprattutto l’indugiare sugli aspetti melodici. Si tratta di una esecuzione che offre parecchi spunti di riflessione sulle nuove possibilità interpretative della musica di Bach.
La padronanza tecnica lascia assolutamente stupefatti, considerando anche l’ulteriore difficoltà derivante dall’uso degli strumenti antichi. Inoltre ogni strumentista riesce a far emergere le proprie doti di solista, senza per questo pregiudicare l’unità del gruppo. Tutti gli esecutori paiono inoltre vaccinati sia nei confronti del virtuosismo, sia della “libertà” interpretativa che contagiano altri interpreti.
Bravissimi dunque tutti nel tradurre l’astrazione geometrico-matematica di quest’opera singolare con una partecipazione e presenza emozionale mai disgiunta dalla misura e dalla correttezza esecutiva.
Musica
LE CONCERT DES NATIONS
Concertista, pedagogo, ric…
Visto il
17-04-2012
al
Municipale Romolo Valli
di Reggio Emilia
(RE)