Balletto natalizio per eccellenza Lo Schiaccianoci, nella rivisitazione di Luciano Cannito che ne cura regia e coreografia: un sapiente connubio tra presente e passato, uno sguardo moderno e attuale alla tradizione classica del balletto russo.
Lo Schiaccianoci è uno dei capolavori indiscussi del balletto dell’Ottocento, ultima creazione di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri imperiali russi che trae ispirazione dal racconto di E.T.A. Hoffmann Schiaccianoci e il Re dei Topi (1816), riscritto da Alexandre Dumas padre nel 1844 in toni più vicini alla favola romantica, meno cruenti rispetto all’originale, e sulle musica di P. I. Čajkovskij.
Malgrado la prima rappresentazione non riscosse un gran favore di pubblico, in seguito la combinazione d’incantevoli coreografie e trame fiabesche hanno reso Lo Schiaccianoci uno dei più amati balletti di tutti i tempi.
Atmosfere oniriche e incantate, tecnica raffinata, interpretazione elegante
La versione di Cannito per la Roma City Ballet Company è basata sulla creazione originale di Petipa del celebre balletto di repertorio classico in due atti, caratterizzato da atmosfere oniriche e suggestive, tipiche della favola.
In questa moderna interpretazione de Lo Schiaccianoci particolare rilevanza infatti viene data al personaggio di Drosselmeyer, interpretato magistralmente da Manuel Paruccini, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.
Drosselmeyer, che nella visione di Cannito è un personaggio elegante e affascinante, regala alla piccola Clara un sogno, un viaggio nel mondo delle favole in cui i giocattoli si animano e si esibiscono in vivaci coreografie, accompagnate dalle celebri musiche di Čajkovskij.
Tutta la storia del balletto si muove intorno ad un semplice atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara ha avuto nei confronti di un vecchio mendicante ignorato da tutti, al quale vorrà donare un piccolo regalo di Natale. Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è il misterioso Drosselmeyer, dona a Clara una notte in cui poter rendere reali i propri sogni.
Paruccini regala un’interpretazione impeccabile, elegante, efficace e convincente, utilizzando con abilità e maestria le sue arti seduttive per incantare la giovane Clara, che sarà totalmente catturata dall’atmosfera magica e dall’incanto creati da Drosselmeyer e conoscerà per la prima volta l’amore: sarà l’innocente dono di uno schiaccianoci a farle conoscere questo sentimento nuovo - fino ad allora sconosciuto, quando il ”giocattolo” si trasformerà in un giovane in carne ed ossa.
Accanto a Paruccini e al Corpo di Ballo di Roma City Ballet Company, tecnicamente preparato e convincente, nel ruolo della Fata Confetto e del Principe Schiaccianoci – che accompagnano Clara nel suo viaggio incantato – sono impegnati Iana Salenko e Dinu Tamazlacaru, Primi ballerini dell’Opera di Berlino, interpreti raffinati e con una tecnica impeccabile.
La lettura di Cannito: tra incanto e magia
La lettura coreografica di Cannito predilige una dimensione fiabesca e incantata, e rifugge una lettura più introspettiva e psicologica, caratterizzata da toni cupi e proiezioni dell’inconscio: il sogno prevale sull’incubo.
La prospettiva creativa scelta dal celebre coreografo ha l’obiettivo di sottolineare la bellezza, l’incanto e la purezza tipica dell’infanzia, la leggerezza poetica dei bambini, gli unici a credere ancora nei desideri e ad essere in grado di sognare ad occhi aperti. Si semplificano così i contenuti narrativi e interpretativi, senza intaccare la struttura del balletto: l’atmosfera magica e rarefatta di questa favola senza tempo è resa così ancora più coinvolgente, armonica e poetica.