Loris Petrillo fonda la Compagnia Petrillo Danza nel 2000, compagnia di cui è direttore artistico e coreografo. Il linguaggio del repertorio della Compagnia è il risultato di contaminazioni tra diversi vocabolari artistici, dalla capoeira al teatro fisico nordeuropeo, con un forte impatto espressivo e tecnico. Questa coreografia parte da Nostalghia di Andrej Tarkowskj 1+1=1: una goccia più una goccia fanno una goccia più grande e non due. Il concetto su cui si sposta l’osservazione di Petrillo è il corpo del danzatore, strumento sonoro in relazione con uno spazio vuoto. Spazio,corpo e suono si contaminano e si indagano. Ogni corpo per mezzo di una tecnologia applicata ad esso produce un suono. Le capacità plastiche del corpo del danzatore lo trasformano in uno strumento musico-visivo, poi amplificato dalle singole unità fisico-acustiche in relazione con lo spazio. In questo modo diventano un unico strumento nello spazio visivo, un’unità orchestrale che produce una più complessa e articolata composizione sonora. Ci si chiede se sia il corpo a produrre un suono o il suono a produrre la danza e quale sia l’influenza dello spazio: condiziona il movimento o modifica il suono? Lo spazio-teatro è il contenitore che avvolge e modella il suono e la danza attorno all’ascoltatore, un vuoto scosso dal mutamento, una pellicola che si altera rispetto al movimento del suono che lo abita, come la pelle del danzatore. Nello studio della formula matematica che da titolo alla coreografia Loris Petrillo ricerca una più pura danza attorno ad uno spazio-suono. E’ un viaggio attraverso la tecnologia applicata ai corpi, una ricerca sperimentale sul rapporto suono-movimento-matematica e sulla conseguenza che questo produce.
Impegnato nello studio della relazione tra la mente pensante al corpo danzante, Loris Petrillo indirizza il suo nuovo lavoro alla sperimentazione, la sua danza ha un carattere riflessivo, si applica alla ricerca sperimentale, fa convergere suono, movimento e matematica: un armonioso ensemble di ritmi percussivi creati da strumenti–non strumenti, di corpi sonori in movimento amplificati da microfoni e sensori piezoelettrici si interseca con la drammaturgia visiva dello spettacolo, ora di forte tensione,ora dal ritmo vivace ed estremamente fisico. Ma il linguaggio macchina dei numeri predomina, pervade l’intera opera: così come da un numero si può generare una serie infinita e casuale di combinazioni e teoremi, ugualmente un gesto o un suono possono creare infinite e casuali combinazioni, geometrie e composizioni producendo un raffinato sistema matematico plastico, ritmico, sonoro, che associa direttamente numeri ad avvenimenti sonori e ritmici. E’ uno spettacolo che si presenta come una partitura di immagini, nella quale i suoni sono movimento, i corpi musica, la matematica ritmicità, tutto racchiuso nello scrigno-palcoscenico.
Danza
MDA
Loris Petrillo fonda…
Visto il
09-03-2012
al
Delle Passioni
di Modena
(MO)