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I trentenni esplorano il mondo

I trentenni esplorano il mondo

Tanto credibili e frequenti nella nostra quotidianità da diventare tipi teatrali, caratteri, diremmo maschere se la definizione non escludesse un un ritratto psicologico che invece c'è: si tratta dei personaggi che animano il penultimo lavoro della rassegna di drammaturgia contemporanea dello Stabile.

La fortuna all'estero e il precariato

Silvia Zoffoli apre una finestra sul mondo di quattro trentenni impegnati a cercare se stessi ma soprattutto un loro ruolo nella società, attraverso le coordinate del lavoro e dell'amore, parimenti avari di prospettive. In un'alternanza ben orchestrata dalla regista Elisabetta Mazzullo, tra parole, musica e sentimenti espressi attraverso la fisicità e le parole, i destini di tutti si incrociano per poi disperdersi. C'è il giovane che ha cercato fortuna postuniversitaria all'estero e magnifica i propri risultati con gli amici rimasti a casa; si ascoltano gli sfoghi di un ragazzo che è passato attraverso tutte le varianti del precariato; di una neolaureata in lettere che non vede come riciclarsi fuori Italia anche se decidesse di farlo; della proprietaria della casa in cui tutti abitano piuttosto sbalestrata tra la propria ansia personale di costruire e le esperienze ereditate dai genitori, ex sessantottini ben sistemati.

Feroce ironia sui personaggi maschili

L'autrice già premiata per la costruzione di caratteri femminili, in questo caso regala maggior completezza, condita da una feroce e dolente ironia, proprio ai personaggi maschili, interpretati da Matteo Cremon e Matteo Palazzo. Sulle ragazze, affidate a Valeria Angelozzi e Valentina Favella, c'è ancora un po' da lavorare. Qualche intermezzo musicale andrebbe forse condensato, perché non rischi di rallentare anziché di alleggerire. Bene comunque, nel complesso. Lo spettacolo è interessante garantisce emozioni, riflessioni e anche qualche risata.

 

Visto il 14-06-2017
al Eleonora Duse di Genova (GE)