Danza
MUDEJAR. BAILANDO MI TIERRA

Mudejar, chi sopravvive

Mudejar, chi sopravvive

C’è grande passionalità in questo spettacolo, tenuta sotto controllo con maestrìa. Melodie dal ritmo ternario coinvolgente che accelera gradatamente per animarsi sempre di più nella ripetizione delle strofe, accompagnato dalle nacchere usate con virtuosismo sorprendente da Miguel Angel Berna, solista, coreografo e regista, assieme ai ballerini della Compañía Española de Danza che porta il suo nome in perfetta sintonia con l’orchestra in scena e con la voce della cantante Maria José Hernandez.
Simbolismi e sensualità sono presenti nel celebrare, attraverso una danza popolare dalle origini antiche, gli elementi primordiali nell’incontro fra gli opposti, in cui spirito e materia si legano. “Il termine Mudéjar, spiega Berna, deriva dall’arabo e designa quei musulmani che restarono nella Spagna riconquistata nel 1400 dai cristiani e ai quali fu permesso di conservare la propria cultura.” A ciò si è ispirato nel suo voler riportare in vita la jota, danza più antica del flamenco, mantenuta per lunghissimo tempo e negli ultimi decenni quasi scomparsa, attraverso una lunga ricerca tra le rare fotografie e la memoria degli anziani che la ballavano da ragazzi. La Spagna visse un periodo di convivenza pacifica tra arabi, ebrei e cristiani, durato alcuni secoli, che portò allo sviluppo di architettura, musica e danza.
Le note che accompagnano l’esibizione dei ballerini risentono di questa contaminazione reciproca, in cui suoni e strumenti delle tre culture si confondono e danno vita a suggestioni che ritroviamo oggi in molti luoghi del bacino mediterraneo.
Nello spettacolo proposto si alternano armoniosamente gli assolo di Miguel Angel Berna e i brani danzati dalla Compañía (Manuela Adamo, Maria Alayeto Soto, Ana Duro, Yasmina Sánchez, Francisco Morgado e Pablo Perez), accompagnata dall’orchestra (Alberto Artigas, nbandurria, laud; Antonio Bernal, basso; Ernesto Cossio Garcia/Guillermo Gimeno, chitarra; Miguel Angel Fraile, flauti, cornamusa; Josué Barres, cajon, percussioni; Jose Luis Seguer, percussioni. Essenziali i costumi di Maria Jose Mora, precise le luci di Bucho Cariñena.

Visto il 02-11-2013