Due ingredienti pervadono la reinterpretazione di una delle opere più brillanti di Eduardo De Filippo: tanto calore e molto affetto. È la ricetta segreta di Vincenzo Salemme per il suo Natale in casa Cupiello, una messinscena da godere tutta d’un fiato, capace di strappare al pubblico travolgenti risate.
Rappresentata in forma parziale per la prima volta nel 1931, Natale in casa Cupiello è un’opera teatrale tragicomica in tre atti ed è stata il primo vero successo della Compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo. Ad oggi è considerata tra i lavori più brillanti di Eduardo De Filippo e può senz’altro essere annoverato tra i migliori del Teatro del Novecento.
La nuova versione di Natale in casa Cupiello, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme, rispetta il testo originale aggiungendo un pizzico di modernizzazione nell’interpretazione. Salemme lavorava da tempo a questa versione inedita che rappresenta al contempo una sfida e un omaggio a colui che fu uno dei suoi maestri.
Salemme, difatti, nel 1977 entrò a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo, lavorando con il drammaturgo napoletano in quelli che furono i suoi ultimi anni di palcoscenico e proseguendo poi, fino al 1992, con il figlio Luca De Filippo. La rilettura di Salemme si rivela efficace, ricca di semplicità e amore, capace di trasmettere calore ed emozioni soprattutto attraverso un umorismo tanto originale quanto irresistibile.
Il presepio napoletano di Eduardo De Filippo
Nella mattina dell’antivigilia di un Natale degli anni Quaranta, il freddo del dopoguerra è addolcito dai preparativi del presepe. Anche Luca Cupiello non vede l’ora di cimentarsi con passione nell’allestimento del suo presepe, nonostante le critiche della moglie Concetta e il disinteresse del figlio Tommasino. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno e le continue liti tra Tommasino e zio Pasquale, dapprima, e l’irruzione collerica di Ninuccia che vuole lasciare il marito Nicolino per scappare con l’amante Vittorio, poi, sono solo l’antipasto di ciò che accadrà di lì a poco.
L’indomani, durante il cenone della vigilia, tutti i parenti sono riuniti a casa Cupiello e per un gioco di coincidenze anche Vittorio si unirà a loro. L’atmosfera esplode quando Nicolino coglie sul fatto Vittorio e Ninuccia preda delle loro passioni e l’inconsapevole Luca Cupiello viene colpito da un grave malore. Il drammatico epilogo finale è un agrodolce insieme di fraintendimenti e puro umorismo.
Ottime interpretazioni ben supportare da scenografia e costumi
Magnifica l’interpretazione di Vincenzo Salemme: l’espressività e la mimica sono determinanti per il realismo del suo Luca Cupiello, mentre l’umorismo dolceamaro unito alla naturale vena ironica divertono costantemente il pubblico. Anche le interpretazioni attoriali del resto del cast sono molto buone, in generale tutti gli attori paiono tra loro così in sintonia che ciò che ne risulta ricorda una vera scena familiare: tra il pubblico tutti coloro con origini partenopee ritroveranno senz’altro qualcosa – in una battuta, atteggiamento o carattere di questo o quel personaggio – che ricorderà la famiglia o i parenti più lontani.
Molto bella la scenografia che riproduce attentamente gli interni di un appartamento dell’epoca e contribuisce attivamente a ricreare il clima familiare necessario alla rappresentazione. Anche i costumi di scena sono molto curati e in armonia con la scenografia e i personaggi. Interessante il fondale disegnato, calato a chiusura del proscenio al termine di ogni atto per consentire il cambio di scenografia, il quale risulta un bell’escamotage e contribuisce all’atmosfera globale. In ultimo è di grande effetto il finale con il “freeze frame” accompagnato da un sapiente gioco di luci.
Natale in casa Cupiello è una prova superata a pieni voti: una pièce divertente e ricca di un umorismo efficacie, dal sapore casereccio e autentico.