Danza
NUDA VITA

La Nuda miscela di innocenza e crudeltà

La Nuda  miscela di innocenza e crudeltà

Fin dai loro esordi, Caterina e Carlotta Sagna hanno ideato creazioni individuali alternate a collaborazioni(Carlotta è stata a lungo parte della compagnia di Jan Lauwers in Belgio). Riunitesi dal 2009 all'interno della stessa compagnia, svolgono la loro ricerca sulle tensioni tra le parole e la danza, gli eccessi concessi dal passaggio da una modalità di espressione all’altra.
Nuda vita, la loro nuova creazione, continua il loro gioioso gioco al massacro con una verve insolente. All'interno del quartetto si susseguono solo muta perfidia e cattiveria. Una "conversazione informale tra amici" (complici, co-autori, amanti, familiari, o tutti in una volta, in una confusione un po'sospettosi dei gradi di intimità) diventa surrettiziamente un piccolo museo degli orrori domestici. Coadiuvate da due interpreti eccezionali e con l'assistenza di un drammaturgo malizioso, Carlotta e Caterina Sagna mescolano gesti e parole per distillare tutte le repressioni che crediamo di nascondere. Vita Nuda è la vita messa a nudo, lo specchio comico e tragico delle nostre piccole, sordide abitudini. Flirtando con il tragico e il comico, l’aneddotica e il filosofico, le sorelle Sagna creano una piccola magia: la loro "nuda vita" è il fiele di un’umanità trasformata in un momento di grazia.
Si parla di tutto e niente, di cose belle e giuste, ma anche di cose orribili, e altrettanto giuste, che illuminano a malapena il meccanismo di questo allegro chiacchierare. E la danza stessa è un po’ come inaspettata, è sia il mezzo più naturale di dire le cose, sia il migliore per non dirle, sembra mettere a tacere le parole, sostituirle, parlare al loro posto, amplificarle, migliorarle. E’ una pièce che affronta il problema dell’esclusione, quella che si subisce come quella che si provoca. Se Nuda Vita si pone domande sulla natura stessa dello stare insieme, intende soprattutto evocare i sottili cambiamenti che portano ciascuno dei protagonisti ad escludere il gruppo e, per estensione, il mondo. È un dialogo a quattro, quattro persone semplici, che parlando di tutto e di niente, improvvisamente e inspiegabilmente si mettono a danzare, la cosa più anormale del mondo, in una situazione assolutamente normale. E' una vita quotidiana banale, che inceppa, che diventa amara ed esclude l'altro, e l'etica, la morale sono in dubbio.
La narrazione è realizzata in modo sequenziale, come in un film, ma senza decorazioni, con fratture di tempo e di luogo suggerite solo dal testo e dalla danza.
Che cos’è "vita nuda"? Forse la miscela di innocenza e crudeltà che anima il quotidiano? Schiavi delle loro abitudini, dei modelli di pensiero che hanno imparato, specchi deformanti delle nostre convenzioni, ci fanno scivolare dalla leggerezza al terrore, dall'esilarante all’orribile, e sottopongono il nostro giudizio a un dubbio radicale. Preoccupante e inquietante, questo spettacolo è una salutare riflessione su ciò che ci separa da noi stessi e dagli altri. Questa è un’opportunità in cui la sorelle Sagna hanno affrontato a quattro mani un’idea con umorismo ironico, giocando sul confine tra teatro, musica e coreografia.

Visto il 07-11-2010
al Cavallerizza di Reggio Emilia (RE)