Danza
ODETTEODILE INVESTIGATIONS

Il capolavoro romantico &l…


	Il capolavoro romantico &l…

Il capolavoro romantico “Il Lago dei cigni” è stato oggetto di innumerevoli interpretazioni e stimolo per altrettante suggestioni. “OdetteOdile investigations” è un ambiente ispirato al luogo dove si svolge l’Evento. Il cigno è un simbolo, reincarnazione del femminile che vede la sua natura algida diventare cinica e aspirare alla morte, in modo naturale, senza pathos, ricercando una psiche invisibile. Nessun riferimento coreografico all’opera di Petipa coccola lo spettatore, lo prende per mano per condurlo in una fiaba. Visionario, eccentrico maestro della danza contemporanea italiana, Enzo Cosimi fuoriesce dalle dinamiche dell’opera classica e interpreta voragini, ricostruisce frammenti di immaginario in chiaroscuro, che l’opera ispiratrice della partitura di Čajkovskij porta con sé. Un tappeto di suoni elettronici anticipa l’ingresso di Odette e Odile. Il sogno diventa incubo, Odette e Odile, il cigno bianco e il cigno nero. La dicotomia tra bellezza ed erotismo è quasi inghiottita in un buco nero senza coordinate spaziali, un disorientamento disarmante. Sovrapposizione di coreografie e proiezioni video.
Un video introduce in una foresta plumbea, priva d’incanto, dove le gambe delle due ballerine, in scarpette da balletto, sgretolano foglie secche, calpestano fango, e sprofondano in un lago paludoso. Sullo sfondo una luce azzurra illumina una ballerina che sembra uscita da un quadro di Degas, immediatamente inghiottita dall’oscurità. I corpi imprigionati provano a ribellarsi, incapaci di muoversi, inerti mentre il vento muove le loro chiome. E’ una danza composta da una partitura parcellizzata e minimale. Proiettata sulla quinta velata,  Isabelle Adjani e il tenebroso Nosferatu di Herzog, infine una glaciale foresta incantata, gli alberi spogli, un maestoso cigno bianco, e un lago ghiacciato.
Della struggente musica di Ciajkovskij, solo un frammento ad altissimo volume, in chiusura, quando lo sparo di una pistola tenuta da uno dei cigni, seguito da un urlo squassante, farà scappare tutto il branco di trentadue bambine, selezionate nelle scuole di danza, che evocano i trentadue cigni del famoso balletto di Petipa.
Cosimi- Rothbart è più prestigiatore che stregone, gestisce i corpi attraverso invisibili fili, apre accenni di universi fiabeschi.
Fondamentale il lavoro sulla scelta musicale, in bilico tra sperimentazione elettronica e la partitura di Čajkovskij, che scivola sulla scena come un abito perfetto per i due cigni, capace di estrisecare emozioni contrastanti che affondano nelle più prodonde pieghe della psiche.

Visto il 30-03-2012
al Comunale di Ferrara (FE)