STEVE REICH 75

Reich75

Reich75

Nell’ambito di Aperto festival, l’ottima rassegna di spettacolo contemporaneo che si  svolge in autunno a Reggio Emilia, il 16 ottobre si è tenuto un concerto intitolato Steve Reich 75, dedicato ai 75 anni del grande compositore americano.

Reich è uno dei pionieri della sperimentazione sonora della seconda metà del novecento, fondatore, assieme a Philip Glass e Terry Riley, del movimento del cosiddetto minimalismo, basato sulla sottile e progressiva variazione di tempi e temi che si ripetono e si inseguono ciclicamente. In questo piccolo Olimpo Reich si distingue dagli altri due maestri per la maggiore rigorosità e coerenza al progetto compositivo e per incentrare quasi tutta la sua produzione sul ritmo, basandosi sullo studio della musica africana e in particolare sul gamelan balinese, da cui ha tratto numerose inspirazioni. Le sue tematiche sono poi arricchite da riferimenti polifonici complessi che si intrecciano ai movimenti percussivi creando un suggestivo coacervo ipnotico e coinvolgente, dove il movimento è sempre alla base del fluire musicale anche quando sono assenti gli strumenti percussivi.
La serata di Reggio Emilia ha visto protagonista dell’omaggio tre diverse formazioni contemporanee che si sono intrecciate : il Contempoartensemble diretto da Mauro Ceccanti, una formazione a geometria variabile attiva dal 1992 e dedicata alla esplorazione e rielaborazione della musica del ‘900, per l’occasione con due pianisti oltre alle sezioni di fiati e archi;  Ars Ludi, un ensemble di percussionisti dedicato alla musica contemporanea e alle interazioni tra suono e immagini, con Antonio Caggiano e Flavio Tanzi alle marimbe e vibrafoni, due strumenti fondamentali nella tematica reichiana, infine il  progetto sonoro Tempo Reale un collettivo di musicisti dedicato alle ricerche sulla musica  elettronica rappresentato da Damiano Meacci alle manipolazioni elettroniche.
Questa complessa articolazione di esecutori ha permesso di interpretare alla perfezione le complesse partiture di Steve Reich, a cui è stata dedicata una panoramica che ha coperto 40 anni di produzione spaziando nei vari aspetti della sua proposta musicale.
La serata è stata aperta da Nagoya Marimbas una breve composizione del 1994 interpretata dai due  percussionisti dell’Ars Ludi, intensa e spettacolare anche dal punto di vista visivo per la gestualità che sta dietro al suono. E’ seguita poi una della prime composizioni di Reich, quel Violin Phase del 1967 che è quasi un manifesto programmatico del minimalismo, grazie alla sottile e progressiva interazione fra le frasi  suonate dal vivo e le i temi su nastro, un teme in seguito riproposto anche in una analoga composizione  per violoncello, Cello Counterpoint del 2003.
Il tema centrale della serata è stato City Life, una lunga composizione del 1995 dove l’intera formazione composta dai tre ensemble ha reinterpretato in maniera egregia le complesse interazioni tra gli archi, i fiati e le voci campionate nelle strade di New York, che grazie ai loop elettronici assumono  una dimensione quasi irreale trasformandosi  anch’esse in elementi  ritmici, mentre i pianoforti e i vibrafoni, assieme ai timpani e al gong, fornivano l’indispensabile tappeto percussivo di una inedita sincresi tra musicalità occidentale ed elementi  orientali.
In definitiva il concerto è stata un’occasione perfetta per riascoltare o conoscere dal vivo l’originale produzione di uno dei massimi compositori viventi.

Visto il 16-10-2011
al Cavallerizza di Reggio Emilia (RE)