Ridere, ridere, ridere..è questo l’imperativo di “Suppellettili Volanti”, in scena al Teatro Agorà fino al marzo.
Un ritmo di esecuzione perfetto, senza momenti morti e con battute divertenti ed originali. Un testo fresco, moderno, snello anche nella durata, appena un’ora e dieci, giusto il tempo di affezionarsi ai personaggi della commedia dell’equivoco, ambientata in una Napoli che raccoglie i pregiudizi e il provincialismo piccolo- borghese che purtroppo ancora si trovano da Nord a Sud, in tutto lo stivale. Suppellettili Volanti riesce a giocare proprio su quegli stereotipi, primo tra tutti quello dell’omosessualità, dell’essere “ricchione” , in una maniera sobria e divertente, mai offensiva, portando avanti fino alla fine un gioco dell’ ambiguità tra i due protagonisti maschili.
Bravi tutti gli attori, in particolare la sorella e cameriera interpretata da Ida orefice, che riesce a riportare, anche a chi di Napoli non ha i natali, direttamente nei quartieri e nei vicoli storici della città, attraverso una recitazione tipica della tradizione partenopea.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, ognuno di essi individuabile grazie ad una personalità e gestualità peculiari e apprezzabili perché riescono a strappare risate durante tutta l’esecuzione.