Lo spettacolo di Papaioannu, mito e archetipo in immagini che vivono tra teatro, pittura, fotografia e danza. Sequenze di immagini, come scatti che si inseguono nel loro realizzarsi, azione dopo azione.
Attraversare uno spettacolo di Papaioannu è un po’ come lasciarsi guidare nella poesia dell’azione che cerca bellezza e nel fluire del tempo che passa da un'immagine conclusa all’altra. Teatro come frenetico agire e come fermo immagini. Non parole ma sguardi, non parole ma figure pittoriche in movimento, non parole ma fotografie dei momenti dell'agire, non parole ma archetipi che provano ad arrivare alle coscienze, a livelli diversi.
La poetica dell'azione nata dalla ricerca
Lo spettacolo Transverse Orientation partito dal palcoscenico del Campania Teatro Festival racconta un nuovo percorso. Associato e intrecciato al mito del Minotauro da cui trae valori assoluti, forza dell’incontro tra uomo e natura, tra uomo e forza animale.
Dimensione in cui il mito diventa una possibile traccia di lettura. Così il toro di Papaioannou vive, beve, mangia ma solo per azione dei poliedrici, intensi performer-attorì-ballerini che riescono a dargli vita e rimanda la profondità e la sacralità di un animale bestiale.
Così i divertenti personaggi dalla testa piccola, con cui si apre il percorso, nel convulso intessere azioni, oltre la necessità funzionale, arrivano a raccontare l’energia di un movimento ripetitivo: salire e scendere da una scaletta, proprio come un animaletto sulla sua ruota. O la presenza della donna, il suo legame con il toro, la definizione ancestrale di madre e madonna che esprime il suo momento topico nella figura di una donna che svuota il suo seno.
Uno spettacolo diverso per ogni spettatore
Sono tante le possibilità di lettura delle immagini che scorrono lente. Tutto nasce su uno scenario bianco, una porta, un neon che fa capricci. Da lì partono le azioni per aggiustare, azioni per rimettere in discussione lo spazio. Non mancano il farsi e disfarsi di blocchi di polistirolo, usati anche in maniera creativa dai performer. Giochi e rimandi. Sensati i percorsi di corpi, nudi o vestiti, alla ricerca di un'identità attraverso il percorso.
La fruizione è relazione dell’occhio che guarda, dello spettatore, delle sue conoscenze pregresse e questo crea tanti spettacoli diversi. Ci si lascia più o meno trascinare in un percorso che in quanto estetico resta sempre un po’ distante, come una magia che scende dall'alto, che deve stupire e riesce a farlo di più se e quando vibra in chi lo vede.
La lunghezza dello spettacolo può essere un limite, far perdere immagini nella lunga sequenza, ma ciò non toglie niente alla bravura degli attori-performer, e all’idea di uno spettacolo che è al limite tra pittura, danza e teatro come li realizza Papaioannu.