Tutto su mia madre rinasce in una seconda pelle…. una seconda volta ancora il capolavoro del maestro del mèlo Pedro Almodovar ha conquistato il pubblico del teatro Elfo Puccini
Nella riscrittura teatrale la pellicola , acquista una nuova forza, una sua autonomia creativa. L’adattamento di Samuel Adamson, pur ripercorrendo le tappe fondamentali del dramma- e incrociando i destini dei personagg-i, non si ferma alla mera trasposizione. Gli eventi drammatici innescano azioni e riflessioni dei personaggi. Parole e pensieri vivono senza censura, ma privi di inutile volgarità volano libere come farfalle.
L'elaborazione del lutto
La morte e la perdita vengono rielaborate attraverso la presenza di Esteban. Sorta di conduttore mistico dei fatti.... Virgilio, capace di mediare fra la scena e gli spettatori.
La regia di Leo Muscato si distingue per asciuttezza, l’assenza di inutili sbavature esalta le note liete quanto gli eventi luttuosi comprendendoli in una più complessa e articolata composizione
Ottimo l’ensemble di interpreti. Versatile ed eclettica la presenza dei due attori maschili: (Alberto Fasoli ; Alberto Onofrietti) quanto asciutta ed efficace l’interpretazione del parterre femminile. Complessa Elisabetta Pozzi nel ruolo di Manuela, una Huma Rojo interpretata con sincera passione da Alvia Reale. Sorpresa su tutte è stata l’interpretazione di Eva Robin’s nel ruolo di Agrado-sguaiata al punto da risultare vera. Le parole non si misurano ed ogni cosa e persona è chiamata col proprio nome. Ogni personaggio ha la sua fetta di sfascio e fallimenti, ma anche il suo momento di splendore.
Una particolare di merito va alle scene di Antonio Panzuto e all’illuminotecnica di Verazzi. Creativa e perfettamente riuscita la capacità di trasformare lo spazio scenico, moltiplicandolo infinitamente, come in un complesso di scatole cinesi. Gli applausi scroscianti e le uscite numerose hanno stancito, senza ombra di dubbio, il consenso assoluto e la commossa partecipazione.