
Si è conclusa con una vera e propria ovazione finale del pubblico che ha applaudito per più di venti minuti in piedi, la prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano del balletto Don Chisciotte, nella versione coreografica di Rudolf Nureyev in scena fino al 20 di febbraio per la stagione d'opera e balletto 2009/2010, con la direzione d’orchestra di Svetlana Filippovich, le scene di Raffaele del Savio e i costumi di Anna Anni.
Gli applausi sono andati in particolare ai protagonisti della serata, la coppia Kitri Basilio, formata dalla star moscovita Natalia Osipova e da Leonid Sarafanov, oltre che al corpo di ballo scaligero e ai primi ballerini solisti che hanno danzato in occasione della premiere e tra cui spiccano i ruoli interpretati da Mick Zeni, Beatrice Carbone, Emanuela Montanaro, Antonella Albano e Francesca Podini, rispettivamente nei ruoli del toreador Espada e del solista del Fandango, delle amiche di Kitri, di Amore e della ballerina di strada, mentre la regina delle driadi era Luana Saullo.
Osipova e Sarafanov, due cavalli di razza approdati al Piermarini, che hanno dimostrato al pubblico come in questi anni la tecnica di danza classica si sia evoluta verso una precisione e un allenamento del corpo che fino a una decina di anni fa era impensabile.
Per la Osipova, 23 anni di cui due vissuti due al Bolscioi, quello alla Scala è stato dunque un debutto con i fiocchi. Il suo passato da ex ginnasta e la sua solare espressività, l’hanno sicuramente favorita nell’interpretazione del ruolo di Kitri, che è fatto tutto di grandi salti durante i quali si nota la sua grande capacità di elevazione, di scatti, di pirouttes eseguite in grande velocità. La giovane e bella figlia dell’oste Lorenzo, che è capace di ordire le trame più ardite pur di ingannare il padre il quale vorrebbe sposarla al vecchio e ricco Gamache, è una delle parti più ambite dalle danzatrici perché in questo ruolo possono dimostrare, oltre il loro virtuosismo, anche una inconsueta vena attoriale. E non a caso questa grintosa protagonista del Don Chisciotte è stata paragonata dal critico del Financial Times alla grande Maja Plissetskaja.
Un grande talento quello dimostrato anche dal giovane Leonid Sarafanov il quale ben unisce la sua freschezza espressiva e l’aplomb del principe, ad una tecnica impeccabile che spicca in particolare nei grandi salti e nei tour en l’aire che sarebbero di certo piaciuti allo stesso Nureyev. Del resto non a caso Sarafanov nel 2006 è stato nominato “Miglior ballerino” al premio internazionale Benois de la Danse e nello stesso anno la rivista “Ballet Magazine” gli ha conferito il premio Soul of Dance nella categoria “Star”,
In effetti nella versione presentata da Nureyev nel 1980 alla Scala e ripresa in questo allestimento scaligero da Maina Gielgud il coreografo, il quale danzava nel ruolo di Basilio a 42 anni accanto a Carla Fracci che all’epoca ne aveva 43 e ballerina romantica per eccellenza, si cimentava dunque in un ruolo lontano dal suo carattere e dalla sua eterea spiritualità, introdusse nel balletto elementi della Commedia dell’Arte che resero la coreografia più teatrale e dinamica e la allontanarono da quella immagine ottocentesca legata a criteri troppo seriosi. Don Chisciotte e Sancho Panza sono due personaggi quasi di contorno, utili alla soluzione positiva della vicenda. Nureyev dunque crea in questo balletto una sorta di canovaccio della Commedia dell’Arte, un soggetto da opera buffa dove Basilio e Kitri ricoprono il ruolo di tenore e soprano
Non a caso dunque Don Chisciotte è un balletto vivace, pieno di passione, colori, movimento. Anche se i protagonisti principali sono Kitri e Basilio, tutti i ruoli sono ben evidenziati e soprattutto rimane un balletto corale. L’azione si svolge nella piazza di un paese, dove tutto avviene sotto gli occhi dei paesani, dei toreador e delle belle ballerine di strada che cercano di sedurli, c’è tutto il folclore spagnolo che ben si amalgama alla danza classico accademica, dando ancora oggi al pubblico delle forti emozioni.
Visto il
13-02-2010
al
Teatro Alla Scala
di Milano
(MI)